Parlando di Wagashi: la ricetta tradizionale dell’anko

Quando si parla di cucina giapponese, si pensa sempre ai soliti sushi, sashimi, tempura. Ultimamente nei ristoranti giapponesi si stanno diffondendo anche altre specialità, come ramen, katsudon, takoyaki. Ben pochi però conoscono i dolci giapponesi, wagashi (和菓子). Con wagashi si intende la pasticceria tradizionale giapponese, cioè i dolci che di solito vengono serviti durante la cerimonia del tè (ma non solo). Gli ingredienti alla base di questi dolci sono tutti naturali, estratti da piante: lo zucchero di canna, i fagioli azuki, farina di riso glutinoso, l’agar agar, usato come gelificante naturale, estratto dalle alghe. Tra i diversi tipi di wagashi sicuramente i più noti sono i mochi, daifuku, manjū, dango, yōkan, dorayaki.

Oggi, come prima cosa, vedremo uno degli ingredienti alla base di molti dolci giapponesi, ovvero l’onnipresente anko 餡子, la marmellata di fagioli azuki. Esisono diversi tipi di anko, ma i più comuni sono sicuramente lo tsubuan 粒餡  (tsubu = chicchi; an  sta per anko) e il koshian 漉し餡 (koshi dal verbo kosu = filtrare). La prima versione è quella meno lavorata, che conserva le pellicine dei fagioli (vedi anche immagine sotto), mentre la seconda è quella più lavorata, dalla consistenza più liscia e cremosa.

Tempo fa ho preso parte a una lezione sui dolci giapponesi tenuta dalla pasticciera Machida Ayako presso il ristorante Doozo (ricordate? Ve ne ho parlato anche qui) e ho imparato come fare uno tsubuan perfetto (o quasi!). Ecco la ricetta:

Ingredienti:

250 g di azuki (fagioli rossi)

250 g di zucchero

un pizzico di sale

acqua

Tsubu-an: marmellata di fagioli rossi azuki
Tsubuan: marmellata di fagioli rossi azuki

Per prima cosa bisogna sciacquare i fagioli, poi riempire una pentola d’acqua e lasciarli ammollo per una notte. Dopo l’ammollo, i fagioli vanno fatti bollire per 10 minuti. Bisogna aggiungere un bicchiere d’acqua fredda e poi di nuovo a bollire per 10 minuti. L’acqua va poi scolata, si aggiunge di nuovo acqua fredda e si rimette a bollire per 10 minuti. Il processo va ripetuto altre due volte e in giapponese viene chiamato shibunuki 渋抜き, che significa “togliere il sapore acerbo e amaro”. A questo punto, va aggiunto il doppio dell’acqua rispetto al contenuto e si fanno cuocere i fagioli per due ore. Quando questi diventano morbidi, si riduce l’acqua e si aggiungono zucchero e sale. Infine, si fa mantecare il tutto a fuoco medio finché lo tsubuan non si addensa e diventa lucido. In Giappone si dice che va mescolato finché non si riesce a vedere il fondo della pentola: se la pasta è ancora liquida, infatti, questa coprirà il fondo.

Il risultato finale è quello che vedete nella foto.

16 Comments
    1. Lascia stare, ho appena finito di lavorare e sono stanca e confusa. Ho visto ora che quel dolcetto con le fragole era quello del post di oggi! Ho seguito il primo link e… mi sono persa 😉

  1. Adoro la marmellata di fagioli azuki, l’ho assaggiata per la prima volta in un dolce in un ristorante giapponese. Il dolce era a base di mousse di ricotta, cioccolato bianco e marmellata anko, me ne sono innamorata subito. All’inizio nella mia ignoranza, non capivo come si potessero usare dei fagioli per la preparazione di dolci, poi mi hanno spiegato che non erano i fagioli che comunemente usiamo per le zuppe 😛
    Ho sempre voluto provare a riprodurre quel dolce, ma non sono mai riuscita a trovare la marmellata, però ho preso una confezione di fagioli azuki su sorgentenatura e voglio provare la tua ricetta. Grazie mille

  2. Preparata ieri, è identica a quella mangiata in Giappone!!! Grazieee i fagioli li ho trovati da Natura si, per il resto tanta pazienza e gnam!!! Sono molto soddisfatta, grazie infinite, non vedo l’ora di provare le altre ricette ??

    1. Ciao Sabrina, grazie mille per il tuo commento e per essere passata da queste parti 🙂 Sono davvero contenta che la ricetta ti sia piaciuta, fammi sapere se ne proverai anche altre! Un abbraccio!

  3. Ciao! In realtà si ho provato un altra tua ricetta, l’Onomiyaki.. ahhhh buonissimo! Ti manderei una foto, ma non saprei come fare :p cmq alla fine non ho trovato la salsa, quella scura da mettere sopra… ho messo della salsa Barbecue, ma alla fine la resa era moolto simile!!! Grazieee a presto!

  4. Ciao! In realtà si, l’Onomiyaki.. ahhhh buonissimo! Ti manderei una foto, ma non saprei come fare :p cmq alla fine non ho trovato la salsa, quella scura da mettere sopra… ho messo della salsa Barbecue, ma alla fine la resa era moolto simile!!! Grazieee a presto!

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