[Fotocronaca Giappone 2013] Wandering in Tokyo


Tokyo ci accoglie in una calda mattina di inizio agosto.

La frenetica vita cittadina è ormai iniziata, le persone corrono da una parte all’altra, e il temuto caldo torrido e afoso del Giappone non si smentisce. Arrivare all’hotel con 12 ore di volo alle spalle, bagagli che man mano diventano sempre più pesanti e un’umidità che ti si attacca addosso si rivela essere quasi un’impresa epica, ma stoici resistiamo. Eccolo, l’hotel Mystays Ueno, lungo l’Asakusa doori, che ci ospiterà per questa prima parte di viaggio.
IMG_2598La mia prima impressione: Tokyo è cambiata ta tantissimo. Eppure non è cambiata affatto, mi trasmette le stesse sensazione di quel giorno lontanissimo in cui ci misi piede per la prima volta.

Siamo distrutti dal viaggio, ma non ci lasciamo scoraggiare e girovaghiamo nei dintorni, ci perdiamo per le strade di Nishi Asakusa ed eccola, la vediamo in lontanza: la Tokyo Sky Tree, inaugurata a maggio 2012, è la torre più alta del Giappone (634 m). Avrei voluto salirci su per godere del panorama sulla città, ma il costo piuttosto alto (2,000 yen) e anche la difficoltà nel reperire i biglietti ci ha fatto desistere.

Asakusa 浅草

Personalmente, è la zona di Tokyo che preferisco, il cuore della vecchia shitamachi 下町 (letteralmente: la città bassa, cioè gli antichi quartieri popolari), di cui ormai non rimangono che poche tracce. Qui ho lasciato una parte del mio cuore, non dimenticherò mai la soddisfazione di scattare la mia prima foto davanti al Kaminarimon, la soddisfazione e la gioia di essere riuscita ad arrivare dove volevo, dopo averlo tanto sognato!

Pochi passi e sembra di piombare in un’altra realtà, in un’altra epoca. Asakusa era la vecchia zona dei divertimenti, dove ci si sollazzava al teatro Kabuki e al quartiere a luci rosse. Ormai l’antico splendore è passato, e la zona è molto turistica, ma rimane probabilmente l’ultima zona di Tokyo in cui respirare un po’ della vecchia atmosfera della shitamachi.

Kaminarimon (Porta del tuono)
Kaminarimon (Porta del tuono)

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La Nakamise dori è gremita di turisti, impossibile non fermarsi a curiosare tra i vari negozietti che vendono souvenir e specialità culinarie.  La strada ci conduce fino al Sensoji, il tempio più antico di Tokyo, costruito nel VII secolo, anche se l’edificio attuale è una ricostruzione del dopoguerra. Secondo la leggenda, nel 628 due fratelli pescarono una statuetta della dea Kannon (la dea della grazia) dal fiume Sumida. I due tentarono di disfarsene gettendo la statuetta nel fiume ,ma questa ritornava a loro ogni volta. Così, nel 645 fu realizzato il tempio per custodire la statua della dea Kannon (e infatti è conosciuto anche come tempio Asakusa Kannon)

IMG_2610Scoprire Asakusa di sera è ancora più bello. La zona viene tutta illuminata diventando ancora più suggestiva, ci aggiriamo per i vicoli nei dintorni, i locali iniziano ad affollarsi e anche noi iniziamo a cercare un posto dove mangiare. Alla fine ci ritroviamo in un localino che serve tonkatsu. Durante la cena siamo stati anche “aiutati” da una simpatica signora che ci ha consigliato le salse con cui intingere la carne, e non ci ha lasciati un attimo finché non abbiamo fatto come ha detto lei! Quando poi le ho detto che così in effetti la carne era molto più buona, ha sorriso soddisfatta, poi ha lasciato il locale.

L’indomani ci rechiamo in visita al Palazzo Imperiale (皇居 Kōkyo, la residenza imperiale) e ai giardini est del parco. Premessa: il palazzo e gran parte del parco non sono di norma visitabili e non si tratta di una tappa imperdibile. In estate poi non è neanche una zona particolarmente consigliabile, visto che è tutta sotto il sole, però per me è divertente confondermi tra la folla di turisti giapponesi e osservarli mentre scattano le foto di gruppo con lo sfondo del palazzo e del ponte Nijubashi.

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Arrivare al Palazzo non è molto difficile, noi scendiamo alla stazione di Tokyo e procediamo a piedi per circa 10 minuti, passando per Marunouchi e i suoi grattacieli. Il caldo è asfissiante ma riusciamo ad arrivare al complesso imperiale, circondato dal fossato.

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Facciamo un giro per i giardini est, che ospitavano l’antica fortezza dei Tokugawa, il Castello di Edo e diamo un’occhiata anche alla collezione imperiale, principalmente per goderci un po’ d’aria condizionata e riprendere fiato.

All'uscita dei giardini
All’uscita dei giardini
La stazione di Tokyo
La stazione di Tokyo

Dopo questo giro della zona, decidiamo di cambiare rotta e dirigerci verso Shinjuku 新宿. Passeggiamo in lungo e largo, perdendoci tra i negozi, ma il caldo non dà tregua, così in cerca di un po’ di fresco ci dirigiamo verso il giardino nazionale di Shinjuku Gyoen, parco della zona e uno dei più grandi di Tokyo. Il parco è a pagamento (200 yen, al cambio attuale circa 1.50 €) e in un attimo ci ritroviamo dal caos cittadino a una vera e propria oasi di pace, se escludiamo il frinire incessante delle cicale, che dopo un po’ fa venire il mal di testa!

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Il giardino è molto grande (58 ettari) e si compone di tre stili: giardino alla francese, giardino all’inglese e giardino tradizionale giapponese. In origine, faceva parte della residenza a Tokyo del daimyo Kiyonari Naito durante il periodo Edo, poi divenne di proprietà della famiglia imperiale. Nel dopoguerra, fu riconvertito a parco pubblico. E’ l’ideale per una passeggiata nel verde in totale relax, per recuperare un po’ di fiato ed energie prima di reimmergersi nella frenesia di Tokyo…

つづく

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

3 Comments
  1. Ah! La stazione di Tokyo! Io l’ho vista impacchettata purtroppo. Asakusa è uno dei miei quartieri preferiti, dietro porte anonime o fuorvianti si nascondono ristorantini pazzeschi.
    Sono contenta che sia iniziato il racconto!!

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