Si torna a parlare di libri giapponesi.
La lettura da sempre mi accompagna nelle mie giornate. Io e un libro è tutto quello che mi è bastato per moltissimo tempo, e l’estate ha sempre significato per me il periodo in cui potermi dedicare in tutta calma e relax alla lettura, leggera o impegnata che fosse. Potevo trascorrere intere giornate in riva al mare, col vento trai capelli, l’odore di salsedine e l’immancabile libro da tenere tra le dita.
Certo, con gli anni mantenere un livello di lettura alto diventa sempre più difficile, tra impegni, lavoro, casa da mandare avanti, ma cerco sempre di trovare il tempo necessario per dedicarmi alla mia attività preferita. Poi, con una UN-enne in giro per casa che ve lo dico a fare. Tuttavia qualche ritaglio di tempo tutto per me e i miei amati libri non manca mai!
In giapponese (lingua che ha una parola per tutto) si parla di tsundoku 『積ん読』vale a dire, l’arte di accumulare libri non letti sul comodino. E il mio comodino in effetti sta straripando in quest’ultimo periodo, ma poco a poco, a piccoli passi sto cercando di recuperare il tempo (e i libri) perduti.
Dunque, ecco qui la mia wish-list di letture per questa estate 2018, più altri “consigli per gli acquisti” di libri letti recentemente che ho molto amato e che vi consiglio spassionatamente.
Libri da portare in valigia
Datsuzoku. Ricordi dal Giappone
A cura di Valentina Avallone
ABEditore
Su Amazon a € 8,41
La parola giapponese datsuzoku appartiene a quella famiglia di sostantivi che in altre lingue non hanno una traduzione corrispondente precisa. Questo termine significa fuga dalla propria routine quotidiana, quindi un allontanamento temporaneo dalle azioni che si compiono quasi meccanicamente e che occupano lo spazio delle nostre giornate. Ecco, che cosa è un libro se non un datsuzoku, un momento di evasione bellissimo e irripetibile che spezza la noia della quotidianità? Le fiabe scelte, tradotte da Valentina Avallone, fanno parte di un volume originale più ampio chiamato Green Willow and other Japanese Faiy Tales del 1910, a cura di Grace James; un’opera che cerca di riassumere in sé la quasi totalità dello scibile relativo alla mitologia giapponese, orale e scritta, a seguito di un lungo lavoro di ricerca, confronto e traduzione.
Ho altri volumi dedicati alle favole e ai miti giapponesi, tradotti e curati da specialisti, ma questo libricino mi ha subito colpito per la grafica curata e per le illustrazioni, mi sembra un ottimo compendio di folclore giapponese, ideale da leggere in estate.
di Matsumoto Seichō
Traduzione (dal francese) di M. Morelli
Oscar Mondadori
Su Amazon a € 11,05
Tokyo, 12 maggio 1961. Nelle prime ore del mattino, sui binari della stazione di Kamata viene trovato il cadavere sfigurato di un uomo. Impossibile identificarne i tratti, non c’è alcun nome, solo due labili indizi che sembrano non portare da nessuna parte: la voce di un uomo anziano, che i testimoni hanno sentito parlare con un accento caratteristico, e una parola, kameda. Per seguirne le tracce l’ispettore Eitarô Imanishi è costretto a una lunga, infruttuosa indagine. I mesi passano, gli interrogativi non trovano risposte, anzi aprono solo nuove domande, tutte le vie si rivelano vicoli ciechi. Ma l’ispettore Imanishi non è uomo da lasciar perdere. E così, quando una serie di circostanze fortuite lo riporta al caso, si rimette in pista, cercando il legame tra il primo delitto e altre morti sospette.
Infaticabile e cocciuto, Imanishi dovrà viaggiare per tutto il Paese, e finirà in un pericoloso labirinto fitto di inganni e false piste, da cui riuscirà a emergere solo a fatica con una sconcertante soluzione.
Matsumoto e la sua ossessione per i treni. Ho letto questo romanzo all’università, ma ammetto di ricordare poco la storia, e anche se non è tradotto dall’originale giapponese, dopo la rilettura di Tokyo Express, non potevo non prendere anche questo volume.
Lei e il suo gatto
di Makoto Shinkai e Tsubasa Yamaguchi
Traduzione di Anna Specchio
Dynit Manga
Su Amazon a € 12,66
«Era inizio primavera e quel giorno pioveva. Poi lei mi ha trovato. Ecco perché sono il suo gatto».
Un gattino viene abbandonato in un giorno di pioggia di primavera. Miyu vive da sola in un piccolo appartamento. Le loro strade si incontrano e inizia la loro vita insieme. Il tempo scorre e mutano le stagioni, i due protagonisti imparano a conoscersi e diventano inseparabili. Un anno di amore incondizionato raccontato attraverso gli occhi del gatto Chobi, con il tratto delicato e leggero di Tsubasa Yamaguchi e la poesia di Makoto Shinkai.
Per la quota manga di questa estate, non potevo tralasciare questa nuovissima pubblicazione di Dynit, se poi si parla di gatti a maggior ragione.
Arrivederci, arancione
di Iwaki Kei
Traduzione di Anna Specchio
Edizioni E/O
Su Amazon a € 12,32
Romanzo vincitore del prestigioso premio Ōe Kenzaburō.
Salima è una rifugiata africana costretta a lasciare il proprio paese insieme a marito e figli. Sayuri è giapponese, ha da poco avuto una bambina e sogna di scrivere un libro. Le loro vite si incrociano in Australia, dove entrambe cercano una difficile integrazione che passi, prima di tutto, attraverso la ricerca di un linguaggio comune, di quell’inglese che permetta loro di entrare in contatto col mondo circostante. Nulla in questa ricerca è scontato, poiché Salima è analfabeta e Sayuri si sente continuamente in difetto, e alle due donne si presenteranno molte difficili prove. Poco alla volta e traendo coraggio l’una dall’altra, le protagoniste dovranno imparare a fronteggiare la vita nel nuovo continente. Le sosterranno la loro intelligenza e la loro determinazione, oltre a una casalinga italiana, un camionista dal cuore tenero, un’acuta insegnante di inglese, un professore di scrittura creativa, personaggi indimenticabili dalla grande umanità.
Questa è tra le pubblicazioni più recenti quella che mi incuriosiva di più, che sembra fuoriuscire dai canoni più tradizionali della letteratura giapponese contemporanea con una storia decisamente ad ampio respiro.
Consigli di lettura
Ripensando invece ad alcune delle letture che ho più apprezzato quest’anno, non posso che consigliarvi questi libri per le vostre vacanze estive:
Per gli amanti dei dorayaki 🙂
Le ricette della signora Tokue
di Durian Sukegawa
Traduzione Laura Testaverde
Einaudi Editore
Su Amazon a € 15,30
“Lei mi riempie di complimenti, eppure io sono molto delusa. Come si può non amare i dolci e vendere dei dorayaki?”.
Una storia dolce e commovente, che racconta la vicenda di Sentarō e del suo negozietto di dorayaki, e di come la sua vita, nonché la sua attività, subiscano una svolta con l’arrivo della signora Tokue, una vecchina con un problema alle mani che si offre come aiutante. Nonostante la diffidenza, alla fine Sentarō cede all’insistenza della vecchina non appena assaggia il suo an, la marmellata di azuki, di una qualità decisamente superiore a quella industriale che utilizzava precedentemente.
Questo rappresenterà soltanto l’inizio della storia di amicizia tra due persone che non sapevano quanto avessero bisogno l’una dell’altra. Ho apprezzato molto lo stile così delicato del romanzo, dietro il quale tuttavia si parla di temi importanti, come la paura per il diverso e il pregiudizio. Non ho visto il film, di cui mi hanno parlato molto bene, ma spero di recuperarlo questa estate. Il romanzo lo consiglio fortemente.
Per scoprire tanti aspetti del Giappone contemporaneo:
Iro Iro. Il Giappone tra pop e sublime
di Giorgio Amitrano
DeA Planeta Libri
Su Amazon a € 13,60
“Viaggiando si colgono squarci di paesaggio, incontri, voci, suoni, libri, film. Il mio Giappone è molto legato ai libri e ai film, per me esperienze concrete come mangiare nelle izakaya, perdere l’ultimo treno per aver troppo bevuto, immergermi nelle acque bollenti di un bagno termale all’aperto, sotto la neve”.
Un vero e proprio compendio di Giappone. Un titolo decisamente azzeccato. Iro Iro 「色々」, una varietà eterogenea di cose, assortimento, molteplicità. Il Giappone visto dagli occhi di uno dei maggiori specialisti italiani.
Uno zibaldone di note e pensieri sparsi, alla scoperta dei tanti aspetti diversi del Giappone: la cerimonia del tè, il karaoke, la letteratura moderna e contemporanea, il cinema, il caffè a Tokyo, il karaoke.
Devo dire però che la lettura mi ha coinvolto meno di quello che pensavo, leggere Amitrano è sempre un piacere, e leggere delle sue esperienze in Giappone ancora di più, però forse mi aspettavo un qualcos’altro che non saprei ben definire. Forse mi ha lasciato un senso di incompiuto, la voglia di saperne di più. Probabilmente parlare e leggere del Giappone è sempre così, resta sempre qualcosa di ineffabile, ed è nelle pieghe del non detto che va trovato ciò che si sta cercando. Non posso comunque che consigliarlo a tutti gli amanti del Giappone, per un vero viaggio nella cultura giapponese.
Per chi in estate non può fare a meno di leggere i gialli, per gli amanti dei treni:
Tokyo Express
di Matsumoto Seichō
Traduzione di Gala Maria Follaco
Adelphi Editore
Su Amazon a € 15,30
“Quel libretto pieno di numeri e non solo di ideogrammi è divenuto ormai una delle letture che amo di più. Il mio diletto solitario, un sogno fluttuante.”
Un romanzo che corre lungo i binari dei treni, che collegano Tokyo col sud del Giappone, il Kyūshū, e il nord, Hokkaidō. Un vero e proprio viaggio che il lettore vive insieme ai protagonisti, nel tentativo di risolvere un caso all’apparenza impossibile: un doppio suicidio d’amore, tema caro alla letteratura giapponese, di Sayama Ken’ichi, funzionario di un Ministero giapponese coinvolto in un grosso scandalo per corruzione, e Otoki, una giovane intrattenitrice di un ristorante di Akasaka, i cui corpi sono stati ritrovati nella baia di Hakata. L’apparenza non lascia dubbi circa la dinamica del caso, eppure…
Qui trovate la recensione completa del libro, protagonista del nostro bookclub #LibroGiappone.
Per chi desidera compiere un viaggio interiore, a cavallo tra due mondi diversi:
Non oso dire la gioia
di Laura Imai Messina
Edizioni Piemme
Su Amazon a € 15,72
“Alcuni luoghi esistono solo in certe ore. Sugli oggetti che quei luoghi contengono cade la stessa luce, su una sedia una certa curva d’ombra. Come la cucina che spesso vive unicamente nell’ora dei pasti, nelle azioni che sono corollario del cibo, della sua preparazione: per chi viene servito non esiste invece affatto. Nella notte essa si trasforma in un luogo misterioso, privato infine dei suoi scopi, senza cibo ad alimentarne l’utilizzo. Il fischio del frigorifero, di giorno inesistente, si fa sinistro, e si carica del tempo dell’insonnia, delle ore naturalmente inoperose che andrebbero dormite.”
Lo stile di Laura Imai Messina (autrice del famosissimo blog Giappone Mon Amour) è inconfondibile, esattamente come la sua sensibilità e delicatezza nel trattare le tematiche più diverse.
Avevo amato molto il suo primo romanzo, Tokyo Orizzontale, che mi aveva riportato nella Tokyo dei miei ricordi, delle prime volte. Ho amato se possibile ancora di più Non oso dire la gioia, in cui l’insieme di intrecci e di storie che si muovono tra i luoghi più amati dall’autrice, tra Roma e Tokyo, in un dualismo tra Italia e Giappone in cui non c’è prevaricazione, ci conduce lentamente sulla strada verso la gioia, un traguardo non facile da raggiungere, che sembra non poter essere destinato a tutti quanti, e che per raggiungerlo spesso ci costringe a lasciare dei pezzi di noi indietro, e a far pace con i fantasmi del nostro passato.
Ma l’aspetto che più ho apprezzato, forse perché l’ho sentito così vicino in questo periodo, più ancora degli sviluppi della trama, delle storie che si intrecciano di Clara, Marcel, Jean e Momoko, è il tema della famiglia, della maternità cercata e spesso negata, del dolore, della presenza e dell’assenza, che forgia e definisce le nostre esistenze. E del delicato passaggio in cui si supera la fase dell’essere figli, per entrare in quella della genitorialità.
È difficile raccontare questo romanzo, definirne la bellezza, ne ho apprezzato l’intreccio narrativo, il viaggio tra passato e presente, e lo sguardo verso il futuro, con la sua speranza di gioia. Nonché l’importanza dei dettagli, e di come spesso la vera gioia, che irradia le nostre esistenze, si manifesti nelle piccole cose, da cui si aprono mondi e opportunità che non ci aspettavamo.
articolo pieno di ispirazione, come sempre. Inutile dire quanto sia curiosa di leggere il manga che hai citato, IRo Iro e Non oso dire la gioia, quest’ultimi due li ho già acquistati tra l’altro. Sono solo in attesa 🙂
Ti ringrazio Francesca 🙂 Il manga ho iniziato adesso a leggerlo e mi sta piacendo molto, saprò dirti più avanti. Non oso dire la gioia mi è piaciuto anche più di Tokyo Orizzontale, tra le letture di quest’anno rientra sicuramente nella mia personale top 5! Poi quando li hai letti fammi sapere cosa ne pensi 🙂 A presto!