Modi di dire giapponesi: vendiamo olio?

Benritrovati al nostro appuntamento “Una parola al giorno”, dove analizzo alcune espressioni o modi di dire giapponesi particolari. Questa è l’espressione che vedremo oggi:

油を売る

[Abura wo uru]

Letteralmente: vendere l’olio

aburaLa spiegazione giapponese di questo modo di dire è la seguente: のらくらする、おしゃべりする (norakura suru, oshaberi suru), il cui significato è gingillarsi, perdere tempo in chiacchiere. Quest’espressione viene utilizzata spesso in ambito lavorativo, per indicare una delle situazioni più classiche in tutti gli uffici del mondo (sì, anche in quelli giapponesi), ovvero il collega che viene da te a perdere tempo parlando del più e del meno. Lo shogakukan stesso dà come primo significato: “gingillarsi sul lavoro”.

Ma perché si dice proprio “vendere l’olio”? L’origine del termine sembrerebbe risalire all’epoca Edo (1603-1868), quando i venditori si recavano di porta in porta a vendere l’olio per le lampade, intrattenendosi a chiacchierare con i possibili clienti. Il risultato è stato che chi vende olio viene considerato un gran chiacchierone!

In italiano, il primo modo di dire che mi è venuto in mente associandolo a questo è “vendere fumo” che però ha un significato diverso, in riferimento a chi vende cose senza un valore reale, in pratica chi vende fumo è considerato un imbroglione. Anche questa è un’espressione molto antica e in origine si usava in riferimento a chi imbrogliava i sempliciotti vantando rapporti di familiarità con i potenti (fonte: Dizionari.corriere).

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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