[Fotocronaca Giappone 2013] Kyoto nord e gita a Arashiyama

Il Padiglione d'oro
Il Padiglione d’oro

La tappa obbligata per eccellenza, uno dei must see del Giappone e di Kyoto in particolare, che sia la prima volta o la ventesima che vi recate in Giappone, non potete mancare di visitarlo: il celebre Padiglione d’oro.

Dunque, dopo una lauta colazione giapponese, dedichiamo la mattinata alla zona nord ovest di Kyoto e nello specifico al tempio Ryonanji e, ovviamente, al Kinkakuji. Per raggiungerla, decidiamo di sfruttare al meglio il nostro Japan Rail Pass, quindi ci rechiamo alla stazione e prendiamo uno degli autobus della JR (sono 3 linee, e si trovano davanti all’ingresso della stazione) che in mezz’ora circa ci porta davanti al Ryoanji, la prima tappa del giorno.

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L’edificio, in origine una villa aristocratica durante il periodo Heian (794-1185), fu convertito a tempio Zen nel 1450 ed è famoso principalmente per il suo giardino in pietra, che attrae ogni giorno centinaia di visitatori. Purtroppo la foto, a causa della luce troppo forte, non rende giustizia al giardino, che comunque devo dire non è tra i miei preferiti. Il giardino si compone di ghiaia e rocce, in totale 15, posizionate in modo che da qualunque posizione lo si osservi, una delle pietre resta sempre nascosta. Si dice che solo chi raggiunge l’illuminazione avrà modo di vederle tutte. Ora, non so se ho raggiunto l’illuminazione o se ho contato male, ma io effettivamente ne ho contate 15… Misteri della fede! Comunque, personalmente preferisco il giardino che si sviluppa intorno al laghetto del tempio.

Usciamo dal Ryoanji e ci incamminiamo verso il Kinkakuji. I due templi non sono molto distanti tra di loro, ma come al solito il caldo non ci è di grande aiuto negli spostamenti. Comunque, esiste anche un collegamento in autobus, tenetelo a mente se intendete visitare Kyoto e i due templi in pieno agosto!

Il padiglione d’oro. Non ha certo bisogno di presentazioni, comunque se vi interessa ecco qualche nota storica.

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Costruito nel 1397 come villa per lo shogun Ashikaga Yoshimitsu, fu convertito a tempio Zen in seguito alla sua morte nel 1408. Come vi dicevo qui, il tempio fu di ispirazione per il Ginkakuji, fatto costruire dal nipote di Yoshimitsu, Yoshimasa. Il tempio andò a fuoco diverse volte, l’ultima fu nel 1950 quando fu incendiato da un monaco del tempio. La struttura attuale risale al 1955. Il tempio si sviluppa su tre piani, ognuno dei quali realizzato secondo un diverso stile architettonico, e gli ultimi due sono ricoperti di foglia d’oro.

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Ti prego, lascia che io veda il reale Padiglione d’oro ancor più chiaramente dell’immagine che ne ho nella mente. E se sei davvero tanto bello che nulla al mondo può starti a confronto, ti prego, dimmene il perché, dimmi perché la bellezza ha con te un rapporto di necessità

Finché ero prigioniero senza scampo della bellezza, come avrei potuto tendere le mani verso la vita? Forse era anche giusto che la bellezza m’imponesse una rinuncia. Non è possibile sfiorare con una mano l’eternità e con l’altra la vita

tratto da Il padiglione d’oro, di Yukio Mishima

Dopo questa boccata di spiritualità, lasciamo il tempio e ci dedichiamo a cose più terreno, cioè trovare un posticino dove pranzare! Nel pomeriggio, ci dedicheremo alla visita di Arashiyama.

Arashiyama è una zona non lontana da Kyoto, una bellissima area immersa nel verde che si presta benissimo a un’escursione di una giornata. Dà il suo meglio sicuramente in autunno e in primavera, quando è possibile ammirare il rosso degli aceri e la fioritura dei ciliegi, ed è una popolare meta turistica sin dal periodo Heian, quando la corte imperiale vi si recava per godere dei suoi bellissimi paesaggi, tra cui il famoso bosco di bambù.

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E’ bellissimo passeggiare in queste strade, all’ombra dei bambù e nel silenzio. Vorrei avere più tempo a disposizione, ma inizia a farsi tardi e prima di riprendere il treno che ci riporterà a Kyoto, decidiamo di fare una breve visita al Tenryuji, principale tempio Zen della città, o meglio ai suoi meravigliosi giardini, dal momento che il tempio è in fase di ristrutturazione e non è possibile accedervi. Ci rilassiamo un po’ godendoci il paesaggio.

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Ci lasciamo alle spalle la magia di Arashiyama e la stanchezza della giornata, il treno ormai è quasi arrivato alla stazione di Kyoto, quella stazione così futuristica che ci è diventata già così familiare. Sta calando la sera, e noi siamo pronti per il nostro giro tra Gion e Pontochō, ma di questo ne parleremo un’altra volta.

つづく

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

8 Comments
  1. Io il Ryoanji non l’ho tanto capito. Sarà che l’ho visto col sole a picco e non ne ho colto le forme, ma mi è sembrata solo una bella composizione. Preferisco i templi ^_^

    P.s. grazie per il messaggio, ho sistemato il problema dei commenti.

    1. Guarda, onestamente ho visto giardini zen molto più belli, ma penso che anche io che dipendesse molto dalla luce troppo forte che di sicuro non lo risaltava.
      A presto! ^^

  2. Sono stata ad Arashiyama durante le celebrazioni per il Capodanno: neve, freddo, tanta gente… ma che bello trovarsi in una folla festosa, a bere sake caldo e assaggiare la zuppa di erbe di montagna!
    Grazie per avermi procurato la mia dose giornaliera di bellezze giapponesi. 🙂

    1. Ciao Anna Lisa e grazie a te per il commento! 🙂
      Arashiyama in inverno e durante il Capodanno deve essere stata un incanto, soprattutto immagino la bellissima atmosfera che si respirava! E la zuppa di erbe mi ispira parecchio, specie ora col freddo! ^^

  3. Che bella giornata che hai passato a Kyoto, io il Padiglione d’oro l’ho visto l’anno passato e c’era troppa gente perchè era la domenica attaccata alla festa dello sport, ed il Ryonanji subito dopo, a fine giornata quando il sole era intiepidito ed insieme ad un’altra blogger ( Nihon almost…), vedo che i commenti su questa bella pagina sono tutti di blogger 😉 nonché amiche, dicevamo come appunto si dovesse esser molto più giapponesi di noi per capirlo fino infondo; ma anche Yumichan che è giapponese mi diceva che era bello perchè era bello, quindi non mi spiegava oltre :-D…Il Tenryuji l’ho visto per l’hanami del 2010…ed era bellissimo…anche là troppa gente…ma era un tripudio di fiori…
    Complimenti per il blog! e buona domenica!

    1. Devo dire che quando sono stata io, sia il Padiglione d’oro che il Ryoanji non erano particolarmente affollati, fortunatamente, probabilmente il caldo ispira poca contemplazione! 🙂 Sul Ryoanji immagino che tu abbia ragione, forse sono una sensibilità molto giapponese riesce a comprenderne in pieno la bellezza, io resto con molti dubbi, onestamente! Ma se Yumichan dice che è bello perché è bello, mi fido! 🙂
      Personalmente, ho apprezzato molto di più il giardino zen del Kongōbuji sul Kōyasan, meraviglioso.
      Ti ringrazio molto per i complimenti e per il commento, a presto! ^_^

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