Conoscerete ormai tutti i famigerati mochi 餅, no?
Se ricordate ve ne ho parlato anche qui, sul post dedicato agli Ichigo Daifuku, dove trovate la ricetta facile facile per realizzarli. 🙂
Si tratta dei tradizionali dolci di riso glutinoso dalla forma tondeggiante, che possono essere consumati così, ma più frequentemente li troverete ripieni di anko, oppure alla base di diverse preparazioni dolciarie (come appunto i daifuku) ma anche di altre ricette (come ad esempio l’o-zōni, zuppa di verdure e mochi, consumata tipicamente il primo giorno del nuovo anno).
E gli yakimochi 焼餅?
Sono letteralmente i mochi alla piastra o alla griglia, di cui esistono due varianti: isobemaki, mochi grigliato con salsa di soia e avvolto in un’alga nori, e abekawa mochi, mochi grigliato che viene immerso in acqua bollente e poi ricoperto con zucchero e kinako 黄粉, farina di soia.
Ma che c’entra la gelosia con i mochi?
Forse non tutti lo sanno, ma in giapponese si dice:
焼きもちを焼く
[yakimochi wo yaku]
Letteralmente: tostare uno (yaki)mochi. Per esteso: essere gelosi di qualcuno.
Potremmo dire, bruciare di gelosia per qualcuno. Mentre la parola 焼餅焼き [yakimochiyaki] indica una “persona gelosa”. Ma perché si dice proprio yakimochi?
In realtà si tratterebbe di un gioco di parole: yaku scritto in questo modo > 妬く vuol dire essere geloso.
Yakimochi in realtà non sarebbe altro che una contrazione che viene appunto da yaku [妬く] + kimochi [気持ち], che vuol dire sentimento, stato d’animo. Yakukimochi 妬くき持ち (la sensazione di gelosia) è quindi diventato yakimochi やきもち per contrazione. Ma allora, che c’entrano i mochi grigliati? C’entrano anche loro in realtà, perché secondo un’altra teoria, il volto di una persona quando si ingelosisce diventa tanto gonfio, da assomigliare alla forma di un mochi sulla griglia (che in cottura tende a gonfiarsi).
È sempre interessante vedere queste associazioni mentali e giochi di parole. Così, se da noi la gelosia è gialla (perché gialla è la bile associata alla collera che la gelosia può provocare), in Giappone la gelosia è uno yakimochi 🙂
Alla prossima ^^