Io subisco molto il fascino delle vecchie foto. Amo quegli scatti color seppia, un po’ sfocati e ingialliti dagli anni che passano. Visi ed espressioni di altri tempi, testimonianze delle città che cambiano, stravolgendo completamente il loro aspetto. Luoghi in cui prima potevano scorgersi solo erba e campagna, e dove oggi sorgono palazzoni e strade di cemento. Penso che tutti noi almeno una volta, ci siamo sorpresi di scoprire i volti passati delle nostre città, quei quartieri e quelle strade oggi irriconoscibili.
Pur non essendo io un’ottima fotografa (ci sto lavorando), amo la fotografia anche per questo, per quel suo rendere immortale e eterno a ciò che è per sua natura effimero e transitorio. E soprattutto niente come una fotografia è in grado di sublimare il mio animo profondamente malinconico. 懐かしい (natsukashii) è forse uno degli aggettivi che più mi si addice, a indicare quella tristezza malinconica, la nostalgia di qualcosa che è passato. D’altra parte, io sono universalmente nota per non vivere mai il presente. Oggi penso al domani, e quando domani diventa oggi, ripenso a ieri.
E insomma, girovagando su internet ho trovato questo sito dedicato alle foto del vecchio Giappone, quel Giappone che ormai oggi non c’è più, spogliato della sua anima rurale e contadina che è stata completamente pulita e rimessa a nuovo, e ammantato da strato patinato di modernità e tecnologia.
E una persona nostalgica come me (vi ho avvisato, no?), non può non amare un quartiere come Asakusa, simbolo se vogliamo di quella Tokyo scomparsa, quella dei vicoli brulicanti di vita dello shitamachi, la città bassa. Quindi, eccovi un po’ di foto della vecchia Asakusa, il quartiere dei piaceri dissoluti e dei divertimenti, centro della “movida tokyota” prima che il testimone passasse, oggi, a Shibuya.
Come forse saprete, il tempio Sensō-ji è il più antico di Tokyo, costruito nel VII secolo, ma venne completamente distrutto durante i bombardamenti su Tokyo e l’edificio che possiamo vedere oggi è una ricostruzione del dopoguerra. Secondo la leggenda, nel 628 due fratelli pescarono una statuetta della dea Kannon (la dea della grazia) dal fiume Sumida. I due tentarono di disfarsene gettendo la statuetta nel fiume ,ma questa ritornava a loro ogni volta. Così, nel 645 fu realizzato il tempio per custodire la statua della dea Kannon, conosciuto anche come tempio Asakusa Kannon.
La Nakamise Dōri è la famosa strada commerciale che conduce al tempio, la via dei negozi (letteralmente). Sempre affollata di turisti, non tutti sanno che è stato uno dei primi distretti commerciali del Giappone: l’origine della Nakamise è legata al Tori no ichi 酉の市, un festival risalente all’epoca Edo che si tiene ancora oggi nel mese di novembre, dedicato al raccolto. Ogni novembre, quindi, moltissime persone si recavano al tempio Sensō-ji per oregare e festeggiare, e ovviamente dove c’è una folla di gente, non possono mancare i mercanti che vendono la loro merce. All’inizio ai mercanti venne concesso di piazzare la loro attività nel Sensō-ji Okuyama (浅草寺奥山), cioè il distretto dei divertimenti che si era sviluppato dietro al tempio. Poi, tra il 1688 e il 1735 i mercanti furono autorizzati ad aprire i loro negozi anche nella strada davanti al tempio. Molti dei prodotti che vendevano venivano chiamati Asakusa meibutsu, cioè prodotti speciali di Asakusa, come le alghe di Asakusa (Asakusa nori) oppure la carta di Asakusa (Asakusashi).
Ma è nel 1885, in epoca Meiji, che inizia la storia della Nakamise Dōri come la conosciamo oggi, quando furono costruiti i primi negozi in mattoni rossi, nel tipico stile Meiji (come si può vedere anche nelle prime due foto). I mercanti autorizzati ad aprire il loro negozio sulla Nakamise venivano estratti a sorte tramite una lotteria, mentre tutti gli altri negozi e botteghe sulla strada vennero fatti chiudere.
Tutti questi negozi vennero completamente rasi al suolo durante il terribile terremoto del Kantō del 1923.
I negozi vennero ricostruiti nel 1925 in cemento riprendendo però lo stile Momoyama, per poi essere nuovamente distrutti duranti i bombardamenti della II guerra mondiale, e infine ricostruiti un’altra volta nell’immediato dopoguerra. I negozi e la strada vennero poi rinnovati nel 1985 per il centenario dalla fondazione della Asakusa Nakamise. Oggi, ci sono in tutto 89 negozi, 54 nella parte est e 35 nella parte ovest.
Se siete interessati alle vecchie fotografie del Giappone passato, vi consiglio caldamente questo libro: Souvenirs from Japan. Japanese photography at the turn of the century: è una vera gioia per gli occhi (e per gli animi nostalgici!).