Festività giapponesi: shichi-go-san 七五三

Feste giapponesi dedicate ai bambini. Oggi è il 15 novembre, siamo quindi esattamente a metà mese, ma non è certo questo il motivo per cui questa data è molto significativa in Giappone. Oggi infatti si celebra Shichi go san (七五三), letteralmente 7-5-3. E quale potrà mai essere il significato che si cela dietro questi numeri?

Scopriamolo subito! 🙂

Shichi-go-san è una festa tradizionale giapponese dedicata alle bambine di 3 e 7 anni, e ai bambini di 3 e 5 anni. Appunto, 7-5-3, considerate età di passaggio nella vita di un bambino, nonché numeri fortunati.

shichi go san
Immagine tratta da matome.naver.jp

In questa giornata, o nelle giornate limitrofe di novembre, i genitori giapponesi portano i propri figli presso i santuari shintoisti per presentarli al kami protettore della zona in cui vivono: la celebrazione tradizionale consiste nel richiedere un rito di purificazione, chiamato oharai [お祓い], e nel recitare una preghiera, norito [祝詞], per auspicare ai propri figli buona salute e una lunga vita. Non trattandosi di un giorno di festa nazionale, solitamente si celebra nel week-end più vicino al 15 (che quest’anno comunque cade di domenica).

Shichi Go San: ma perché proprio 7, 5 e 3?

Come ho detto, oltre a essere numeri fortunati, in passato queste erano considerate età di passaggio fondamentali nella vita di un bambino.

Infatti, 3 anni è l’età in cui i genitori iniziavano a far crescere i capelli del proprio figlio o figlia (secondo un rito di passaggio chiamato kamioki  [髪置き], lasciare i capelli).

5 anni, invece, era l’età in cui i bambini maschi indossavano per la prima volta l’hakama, il tradizionale abito maschile, durante una cerimonia chiamata hakamagi [袴着] (indossare l’hakama).

Infine, 7 anni era l’età in cui una bambina indossava per la prima volta l’obi per chiudere il suo kimono, in un rito di passaggio definito obi-toki [帯解き] (togliere la cintura).

Origine e tradizioni

La festa di Shichi-go-san ha origine in epoca Heian, (794-1185), quando la nobiltà di corte celebrava la sana crescita dei loro figli in un giorno di novembre ritenuto propizio.

La data del 15 novembre, invece, è stata fissata in epoca Kamakura (1183-1333), in quanto considerato il giorno più fortunato dell’anno (tranne che per festeggiare i matrimoni), e anche perché era il giorno in cui si festeggiava l’ujigami 氏神 per un buon raccolto autunnale.

Chitose Ame. Immagine tratta da wikipedia
Chitose Ame. Immagine tratta da wikipedia

Fu poi in epoca Edo (1603-1868) e Meiji (1865-1912) che l’usanza si diffuse anche tra le gente comune, che iniziò a presentare i bambini presso i santuari shintoisti per invocare per loro una crescita in buona salute. Tutt’oggi persiste l’usanza di recarsi in visita al santuario a presentare i bambini e le bambine: i bambini indossano haori e pantaloni hakama, mentre le bambine indossano un kimono con obi.

Inoltre, è usanza acquistare le caramelle chitose ame 千歳飴, come augurio di una vita lunga e prospera: il loro nome infatti significa caramella dei mille anni, e si tratta di bastoncini dritti e lunghi, appunto per augurare una lunga vita, di colore bianco e rosa (di buon auspicio) e confezionati in una carta decorata secondo temi classici, come tsuru-kame (gru-tartaruga) o shouchikubai (pino-bambù-pruno), tutti simboli di buon auspicio e di lunga vita.

 

 


Alcune immagini tratte da Pinterest:

shichi go san foto

shichi go san pinterest

shichi go san

http://regex.info/blog/2008-11-12/994

Diciamocelo, ma quanto sono bellini i bimbi giapponesi? ♥♥♥

Se volete approfondire ulteriormente la questione delle superstizioni in Giappone, potete leggere questo articolo che ho scritto tempo fa. Un augurio speciale a tutti i bambini di queste età! 😀

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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