Il capodanno del giorno 7

Katsukawa Shuntei: cortigiana e decorazioni del nuovo anno (1816) – ukiyo-e.org

Capodanno: il cielo appare insolitamente terso, solo velato da un rifulgere primaverile; tutti si danno una gran cura nel curarsi il viso e nell’adornare la propria persona, ed è curioso che noi si riceva tanti auguri. Settimo giorno del primo mese: dopo aver raccolto tra la neve un mazzo di fresche erbe, lucide e verdi, è piacevole poterle gustare in un luogo dove normalmente è impossibile trovarle.

Sei Shōnagon, Le note del guanciale

Ce lo ricorda anche Sei Shōnagon nelle sue Note del guanciale: il Capodanno in Giappone è una festa molto sentita sin dai tempi più antichi. Mi fa sorridere immaginare le dame della corte Heian che in maniera del tutto simile a quanto accade anche oggi, “si danno una gran cura nel curarsi il viso e nell’adornare la propria persona”, a sottolineare quanto il passaggio da un anno all’altro è sempre stato un avvenimento molto sentito in tutte le epoche, e in tutte le culture.

E anche oggi è in Giappone è un giorno molto importante. Se ricordate il mio articolo su Oshōgatsu, le festività di Capodanno sono le più importanti e le più sentite del paese, e costituiscono l’insieme rituale più lungo dell’anno, snodandosi per un periodo di circa quattro settimane. Le celebrazioni terminano con il “piccolo Capodanno”, il koshōgatsu 小正月, che era l’antico capodanno secondo il calendario agricolo (tuttora celebrato come Capodanno in alcune zone rurali). E fra il grande e il piccolo Capodanno è collocata un’altra festa, che si svolge giusto oggi, ed è il “Capodanno del giorno 7” (nanoka shōgatsu 七日正月), chiamato 人日 jinjitsu, che riprende le celebrazioni del Renri  (pronuncia cinese di 人日), festività diffusa in tutto il Sud-Est asiatico e che significa “il giorno dell’uomo” (secondo le credenze, il 7 giorno del primo mese fu il giorno della creazione dell’uomo).

Il Jinjitsu è uno dei gosekku 五節句, le cinque festività più importanti secondo il calendario tradizionale giapponese. Gli altri gosekku, sicuramente li conoscete già, sono:

  • Il terzo giorno del terzo mese (03/03) = la festa delle bambine, hinamatsuri o momo no sekku.
  • Il quinto giorno del quinto mese (05/05) = la festa dei bambini , kodomo no hi o tango no sekku.
  • Il settimo giorno del settimo mese (07/07) = tanabata, la settima notte
  • Il nono giorno del nono mese (09/09) = la festa dei cristantemi, kiku no sekku, o chouyou no hi, che segna l’inizio della stagione fredda.

Jinjitsu e le sette erbe primaverili

Il 7 gennaio è conosciuto anche come nanakusa no sekku, cioè la festa delle sette erbe. Questo deriva dall’antica tradizione per cui nel settimo giorno del primo mese si mangia il nanakusa gayu, riso in bianco tipo porridge, con l’acqua di cottura, con le sette erbe della primavera.

nanakusa
L’immagine è tratta da pinterest

La credenza è che le erbe che germogliano in primavera allontanano gli spiriti malefici e prevengono ogni genere di malanni, inoltre il riso cotto in questa maniera serve anche a riprendere lo stomaco dai bagordi delle feste (una sorta di dieta detox, in pratica). L’usanza di mangiare questo piatto si è sviluppata da un’usanza cinese piuttosto simile, secondo cui le erbe allontanavano gli spiriti maligni. In ogni caso, mangiare oggi questo piatto serve a garantirci per il resto dell’anno buona salute e longevità.

Ma quali sono queste sette erbe? Eccole:

Immagine tratta da norecipes.com
Immagine tratta da norecipes.com

芹 Seri (prezzemolo giapponese)

薺 Nazuna (capsella bursa-pastoris – borsa di pastore)

御形 Gogyo (gnaphalium affine – canapicchia)

繁縷 Hakobera (stellaria media)

仏の座 Hotokenoza (lapsana cammunis – lassana)

菘 Suzuna (brassica rapa)

蘿蔔 Suzushiro (rafano bianco)

Immagine tratta da: theydrawandcook.com
Immagine tratta da: theydrawandcook.com

La preparazione del piatto è piuttosto semplice, è sufficiente lasciar stracuocere il riso per circa 30-40 minuti dal momento dell’ebollizione, a cui poi vanno aggiunte le erbe tagliate, e a fine cottura il sesamo. In Italia non credo siano molto semplici da reperire, molte di queste personalmente non le avevo mai sentite prima, in Giappone invece di solito sono vendute in una specie di set, come si vede dalla foto di questa confezione:

Immagine tratta da pinterest
Immagine tratta da Food for life (http://darjapan.blogspot.it)

Festa delle sette erbe in una stampa ukiyo-e:

Utensili e erbe per la festa del 7 gennaio. Stampa ukiyo-e di Hachifusa Shuri (XIX secolo). Tratta da metmuseum.org
Utensili e erbe per la festa del 7 gennaio.
Stampa ukiyo-e di Hachifusa Shuri (XIX secolo). Tratta da metmuseum.org

Allora, siete tutti pronti a iniziare con il nuovo anno? 🙂

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

4 Comments
  1. Buon giorno e buon anno nuovo, anche se in ritardo. Delizioso questo post e molto interessante. Spero che vorrai farne altri analoghi anche per le prossime innumerevoli commemorazioni e festività nipponiche, sarebbe davvero fantastico!

    1. Ciao Barbara, felice anno nuovo a te! Grazie per il tuo commento, hai ragione le festività giapponesi sono davvero numerose ed è già da un po’ che avevo in mente di dedicare più articoli alle usanze e tradizioni anche meno conosciute, sto giusto studiando alcuni testi dedicati alle feste in Giappone.
      A presto 🙂

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