La leggenda narra che un giorno un contadino che viveva coltivando patate, sciacquandole in un pozzo (o scavandole nel terreno, secondo un’altra versione) si accorse che da queste cadde polvere d’oro. Questa sorprendente scoperta portò sul posto molti curiosi, che lo ribattezzarono Kanazawa 「金沢市」 “la palude d’oro”.
Kanazawa è una splendida cittadina sita tra il mare e i monti, che ha conservato intatto l’antico fascino feudale, dove potete trovare una concentrazione di arti tradizionali e artigianato, oltre a un’incredibile tradizione gastronomica che non può che conquistare la vista e il palato.
Kanazawa era l’antica roccaforte del clan dei Maeda, una delle famiglie di samurai più importanti in epoca feudale, secondi soltanto ai Tokugawa: furono loro a trasformare questa cittadina in un ricco e vivace centro culturale e commerciale. Il fatto che sia sfuggita, come Kyoto, ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, ha permesso la conservazione di intere zone tradizionali, oggi integrate nei quartieri più moderni (con risultati variabili, va detto, ma che rappresentano il fascino intrinseco del Giappone, quello per cui ti ritrovi a camminare per una strada anonima, uguale a tante altre con i suoi palazzoni, poi svolti l’angolo e ti ritrovi catapultato in un’altra epoca storica).
Tuttavia, vi devo confessare che Kanazawa non è riuscita a conquistarmi fino in fondo. È sicuramente una bellissima città che merita di essere vista e vissuta, così densa di storia e cultura, con i suoi colori e la sua luce particolare, e i suoi bellissimi angoli ricchi di tradizione. Eppure qualcosa non ha funzionato.
E qui faccio un altro coming out: neanche Kyoto (cui Kanazawa somiglia molto) mi piacque di primo impatto, e so esattamente per quale motivo: ero andata cariche di aspettative, con la pretesa di trovarmi davanti il Giappone che sognavo, e mi sono ritrovata in uno stradone con edifici brutti. Una delusione totale. All’inizio.
Poi Kyoto, come quelle signore all’apparenza invecchiate e un po’ decadenti, ti rivela aspetti di sé totalmente inaspettati, lascia che il suo fascino, mai sfacciato, ti conquisti a poco a poco. Con Kyoto l’innamoramento è sorto a piccoli passi, ha dovuto sedimentare nell’animo per un po’ prima di sbocciare conquistandomi, ma di primo impatto no, non ci siamo capite. Poi ci siamo conosciute e mi ha permesso di apprezzarla, e di innamorarmi di lei.
Con Kanazawa non ho avuto tempo sufficiente per assaporarne bellezza e fascino, e alla fine mi ha lasciato con un senso di incompiuto: siamo stati un solo giorno, sufficiente per vedere le attrattive principali, ma non per scoprirne il cuore pulsante, in un giorno gratti a malapena la superficie, non ti permette di viverne la realtà e comprenderla più in profondità. Sarà l’età forse, ma mi rendo sempre più conto che non si può vivere di giornate e momenti, il cuore necessita di tempo per permettere a qualcosa di entrargli dentro, esattamente come con le persone, l’amore per le città non può essere mordi e fuggi, immediato. Almeno, non sempre.
Kanazawa, cosa fare in un giorno?
Kanazawa non è grandissima, ma non è neanche un città che si può girare velocemente a piedi, tuttavia in nostro soccorso arriva l’eccellente rete di autobus che permette di raggiungere tutti i punti nevralgici della città in poco tempo (il Loop Bus è l’autobus circolare che collega tra loro tutti i luoghi turistici di Kanazawa, alcuni parecchio distanti tra loro).
Per alloggiare, spesso si suggerisce la zona della stazione, sicuramente comoda, ma essendo la stazione un po’ fuori dal centro città (comunque raggiungibile in circa 10-15 minuti di autobus), il mio consiglio è di scegliere una zona più centrale che vi permetta di vivere al meglio la città, soprattutto se come noi non avete molto tempo a disposizione per girare la città. Noi abbiamo soggiornato a Katamachi, all’APA Hotel Kanazawa Chuo, cuore della città e zona piuttosto vivace la sera, che permette di raggiungere a piedi alcune delle principali attrattive (giardino Kenroku-en, Nagamachi, Ninjadera e Teramachi).
Ma vediamo ora alcune delle cose che potete fare e vedere in una giornata (noi siamo arrivati di primo pomeriggio e siamo ripartiti il giorno dopo all’ora di pranzo, sfruttando quindi un intero pomeriggio e un’intera mattinata).
Il giardino dei sei attributi, e un giro nelle strade delle geisha e dei samurai.
Tra trappole ninja e antiche case dei samurai.
Visitare il Kenrokuen, il giardino dei sei attributi
La prima tappa che vi consiglio di fare a Kanazawa è senza dubbio il meraviglioso Kenrokuen (兼六園), il giardino dei sei attributi , che racchiude al suo interno tutto il fascino e la bellezza dei giardini giapponesi, con i suoi laghi, i ponticelli, le pietre, le case da tè, e non per niente è annoverato tra i 3 giardini più belli del Giappone.
Il giardino è molto grande e vi occorreranno alcune ore per visitarlo interamente: senza seguire itinerari prestabiliti, lasciatevi guidare dal paesaggio che muta, godendo delle meraviglie della natura e dei suoi colori. Come sempre, le stagioni migliori per ammirare i giardini sono la primavera e l’autunno, quando si riempiono di colori bellissimi, ma anche in estate è stata una bellissima passeggiata tra piante rigogliose e di un verde quasi accecante.
Per arrivare al Kenrokuen, dalla stazione di Kanazawa potete prendere il loop bus impiegando una ventina di minuti circa (fermate LL9 E RL8), oppure il bus della JR (fermata 4, uscita est). Il giardino è aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 18.00 da marzo a ottobre; e dalle 8.00 alle 17.00 da ottobre a febbraio. Il biglietto di ingresso costa 310 Yen.
Higashi Chaya: l’antico quartiere delle geisha
Kanazawa è famosa come città delle geisha: qui infatti, esistono tre hanamachi, i quartieri delle geisha, che sono ottimamente preservati, in cui potrete immergervi in un’atmosfera d’altri tempi. Di questi distretti, Higashi Chaya è il più grande e meglio conservato.
Qui avrete la possibilità di poter visitare due ochaya, le tradizionali case da tè delle geisha. Pagando il biglietto di 500 yen, che include anche un tè servito con dei wagashi, dolci tipici giapponesi, si può accedere alla bellissima Shima Ochaya, risalente al 1820. Oggi la casa da tè non è più attiva, ed è stata trasformata in un museo, al cui interno si possono ammirare gli strumenti utilizzati dalle geisha.
Per arrivare a Higashi Chaya dalla stazione dovete prendere il Loop Bus e scendere alla fermata RL5 (Hashiba-cho).
Visitare il tempio dei Ninja (che in realtà non è dei ninja)
Un’altra tappa che vi consiglio di non perdere a Kanazawa è il Myōryū-ji, più famoso con il nome di Ninjadera, vale a dire il tempio dei ninja. In realtà però i ninja con questo tempio non c’entrano nulla: il tempio è stato costruito nel 1585 come luogo di preghiera del daimyō Maeda Toshiie. Solo in seguito, temendo un attacco da parte dei Tokugawa, il tempio fu trasformato in una specie di roccaforte difensiva che prevedeva elaborati sistemi di difesa, trappole e passaggi segreti, ed è propri da questo insieme di complessi sistemi di difesa che prende il nome di “tempio dei ninja”.
Al tempio si accede pagando un biglietto di 1,000 Yen esclusivamente tramite visita guidata (in giapponese, ma vi forniranno indicazioni anche in italiano), che vi illustrerà nei dettagli le trappole e i passaggi segreti messi a punto come sistema difensivo. È consigliabile la prenotazione in anticipo, tuttavia noi abbiamo potuto prenotarla il giorno stesso direttamente in loco.
Per arrivare al tempio dei ninja, dalla stazione vi consiglio prendere il Loop Bus e scendere alla fermata LL5 (Hirokoji).
Le antiche residenze samuraiche di Nagamachi
Nagamachi era l’antico quartiere dove risiedevano abitualmente i samurai con le loro famiglie, che si trovava ai piedi del Castello di Kanazawa.
È una zona che è riuscita a preservare intatto l’antico fascino feudale, e dove è possibile ammirare le antichissime residenze private con le loro mura di cinta, e camminare tra i canali e le stradine strette: passeggiare qui con la luce calda dell’ora del tramonto, circondati dal solo rumore dell’acqua che scorre, mi proietta in una dimensione di calma assoluta, in cui il tempo sembra davvero essersi fermato in un’epoca che ormai non esiste più.
Qui abbiamo potuto visitare la residenza del samurai Nomura (biglietto di ingresso 550 Yen), una bellissima casa-museo completamente restaurata, al cui interno è possibile ammirare anche un delizioso giardino tradizionale.
Per arrivare in questo quartiere dalla stazione potete prendere il Loop Bus fino alla fermata LL3 (Korinbo) oppure il JR Bus, fermata Korinbo.
Di Kanazawa mi interessava soprattutto l’aspetto storico e tradizionale della città, e il nostro itinerario si è quindi concentrato su alcune delle attrattive più classiche. Avendo più tempo a disposizione, sarebbe bello e doveroso aggiungere altre tappe alla visita di questa città, ad esempio:
Il Museo d’Arte Contemporanea di Kanazawa (21st Century Museum of Contemporary Art)
D.T. Suzuki Museum
Seisonkaku Villa
Omicho Market
E voi avete visitato Kanazawa? Cosa vi ha colpito di questa città?
Confesso che anche io non sono stata conquistata da Kanazawa: vuoi che abbiamo beccato una giornata grigia e i colori del Kenrokuen non risaltavano per nulla, in più mentre stavamo visitando il quartiere dei samurai é iniziato a piovere a dirotto…
Forse come dici tu un giorno non basta per apprezzare Kanazawa, chissá magari le concederò una seconda chance!
Ciao Elena, penso che anche il maltempo incida molto sulle sensazioni provate in una città nuova. Noi abbiamo avuto fortuna perché abbiamo trovato una bella giornata soleggiata e non troppo calda, il Kenrokuen penso che renda al suo massimo nelle stagioni per eccellenza, autunno e primavera. Una cosa che mi è piaciuta tanto di Kanazawa è stato il Ninjadera, sicuramente anche il fatto che c’era la visita guidata ha aiutato molto, è stata una visita davvero interessante.
Io l’ho amata Kanazawa! E’ proprio il mio tipo di citta’, una di quelle dalle ridotte dimensioni ma che riserva sorprese ad ogni angolo. In pratica mentre tornavo alla stazione per prendere il treno non ci arrivavo mai perche’ venivo catturato sempre da qualcosa di sorprendente!
Ciao Giuseppe, grazie per il messaggio e benvenuto da queste parti 🙂
Io probabilmente riconosco di essere più tipo da grande città quindi le realtà più piccole non sempre riescono a colpirmi, per lo meno nell’immediato. Nel caso di Kanazawa penso che il problema sia stato avere poco tempo a disposizione per viverla al meglio e apprezzarne i diversi aspetti, comunque capisco cosa intendi, alcuni angoli della città sono davvero in grado di regalare meravigliose sorprese.
foto meravigliose!!
Grazie mille! 😀
Anche a noi Kanazawa è piaciuta tanto. Ci siamo stati in Novembre ( pieno Momijigari ) e con una bellissima giornata che ha aiutato, ma abbiamo davvero apprezzato il Kenrokuen, così come Nagamachi. Non male anche il castello con relativo parco. Ad Omicho abbiamo mangiato il miglior sushi di tutta la vacanza 🙂 Bellissime foto complimenti.
In pieno momijigari deve essere stato stupendo, il Kenrokuen è uno dei giardini più belli che abbia mai visto. Grazie mille per il commento e i complimenti 🙂 A presto!