Immagine di copertina: 秋と冬の境目で揺れる (Swinging between autumn and winter) ©Kanahei
Ormai è ufficiale: la bella stagione è finita, le giornate si fanno sempre più corte, e ci stiamo dirigendo come shinkansen dritti dritti verso il Natale. O almeno, la mia mente è già proiettata alle serate illuminate dalle mille lucine, all’odore di dolci appena sfornati e a tutta l’allegra frenesia del pre-feste. Ho saltato a piè pari novembre perché non è un mese che mi sta particolarmente simpatico, forse per quel suo essere il mese dei morti, o perché è un ponte verso l’inverno, privo della bellezza e della magia che dicembre porta con sé.
Comunque il mese di novembre si preannuncia abbastanza frenetico, infatti ho già diversi programmi in atto: sto lavorando sottobanco e in silenzio per un rinnovamento del sito, i cui risultati probabilmente li vedrete tra dicembre e gennaio. Ho anche un altro progetto in corso che non vedo l’ora di presentarvi, ho deciso di lanciarmi in un ambito totalmente nuovo per me partendo da quelle che sono le mie passioni, non so come andrà a finire e non so se il risultato finale vi piacerà, ma sappiate che sto lavorando sodo per cercare di realizzarlo al meglio, e speriamo che tutto vada come deve andare. Ok, vaghezza ne abbiamo? 😛 Prometto che a breve ne saprete di più!
A novembre ho in programma anche una breve toccata-e-fuga in direzione Milano, per vedere la fantastica mostra Hokusai, Hiroshige, Utamaro, a Palazzo Reale; inutile dire che non sto più nelle pelle. Ricordo ancora la bellissima mostra dedicata a Hiroshige che si svolse al museo Fondazione Roma, nel 2009, e sono sicura quest’ultima non sarà da meno. Ovviamente ve ne parlerò in maniera approfondita più in avanti.
Ma tornando al mese appena trascorso, devo dire che ottobre è stato relativamente tranquillo, avrei voluto scrivere di più sul blog (abbiamo ancora in corso il diario di viaggio, preparatevi che nella prossima puntata vi porto nella meravigliosa Shirakawa-go), ma come vi dicevo ero più impegnata nella parte di back office, tra organizzazione e ricerche varie. Ho comunque avuto modo di scovare le mie #3cosegiapponesi e come sempre ve le mostro tramite le Instapic del mese (e vi ricordo che se volete, potete seguirmi anche su Instagram, mi trovate come @tradgiappone).
BOOKS
Questo volume mi è stato segnalato a settembre, e non potevo lasciarmi sfuggire l’occasione di acquistarlo: The Sushi Game. Guida banzai alla cucina giapponese è una divertentissima guida-gioco illustrata alla cucina nipponica di Francesca Scotti e Alessandro Mininno, edita da Terre di Mezzo.
La guida si articola su 10 livelli di difficoltà: si comincia con le sfide facili, dal delizioso e familiare tonkatsu e dal nostro amico onigiri, a cui tutti noi siamo eternamente devoti, fino ad arrivare all’ostico natto, elemento fondamentale della tradizionale colazione giapponese (non per tutti i palati). Persino piatti a noi più familiari, come l’amato sushi, possono riservare insidie inaspettate. Per ogni livello ci sono due ricette e un “mostro” finale da affrontare, mentre per ogni piatto trovate la storia, le varianti, le complessità e i consigli su come e dove mangiarlo. Un libro letteralmente delizioso e da non perdere!
CINEMA
Qui forse c’è un po’ meno Giappone, ma non potevo non citarlo tra le #3cosegiapponesi di ottobre: La Tartaruga Rossa (レッドタートル ある島の物語 Reddo Tātoru: Aru shima no monogatari; La tortue rouge) è un film di animazione co-prodotto da Francia e Giappone, diretto da Michaël Dudok de Wit e prodotto dallo Studio Ghibli. Il film ha partecipato al Festival di Cannes al 2016, ed è stato presentato in anteprima al Festival del Cinema di Roma (uscirà nelle sale italiane nel 2017). È davvero difficile definirlo, ma l’ho trovato di una poesia unica: il disegno dai toni pastello tratteggia in maniera estremamente delicata in alcuni momenti, in altri di forte impatto emotivo, una storia all’apparenza semplice. Dopo un naufragio su un’isola tropicale, un uomo cerca di combattere per la sua sopravvivenza: diverse volte tenta la fuga dall’isola con una zattera, ma ogni volta è ostacolato da una grande tartaruga rossa che gli impedisce di scappare. Nel corso del film si percorrono le tappe della vita dell’uomo, l’amore per la famiglia e per la natura, il non arrendersi alle difficoltà e ricominciare da capo quando tutto crolla. La tartaruga rossa è soprattutto un inno alla natura e all’amore (temi cari all’universo Ghibli), una storia contemplativa priva di dialoghi, in cui il potere delle parole lascia spazio alla forza prorompente delle immagini, e che si snoda attraverso i suoni e i colori della natura, rimanendo sospesa nel tempo, senza un’epoca storica definita, perché è la storia di tutti noi, dell’essere umano e della natura che ci circonda.
EVENTI
Lo scorso fine settimana a Roma c’è stato un interessante evento all’Orto Botanico dedicato al bonsai: Sakka Ten – Autumn Trees, meeting internazionale dell’Associazione Nippon Bonsai Sakka Kyookai Europe. Diverse aree espositive allestite presso l’Orto Botanico, hanno permesso di conoscere meglio il mondo dei bonsai, con esempi di shoin (bonsai non più alti di 20 centimetri), kusamono (composizioni di piante erbacee perenni) e suiseki (disposizione di pietre naturali da favorire la meditazione); il tutto corredato da workshop, conferenze e dimostrazioni.
Oltre alla mostra ho potuto visitare di nuovo l’Orto Botanico (l’ultima volta che ci ero stata probabilmente andavo ancora alle elementari, forse alle medie). La giornata è stata bellissima, tiepida e soleggiata, e ci ha permesso di godere al meglio le bellezze naturalistiche presenti, qui si possono visitare anche il bel giardino giapponese, realizzato da Ken Nakajima, e il magnifico bosco di bambù (per un momento mi è sembrato di tornare a Arashiyama). La mostra sui bonsai c’è stata dal 28 al 30 ottobre, ma una visita all’Orto Botanico vale sempre la pena.
Chiudo il riepilogo di ottobre con un extra: ho ripreso in mano il mio vecchio e polveroso canale Youtube per pubblicare il video del mio viaggio in Giappone d’agosto (lo so, con notevole ritardo, shame on me). Non nasco come video maker, vlogger, o youtuber e non ho grandissime doti di montaggio, ma ci stiamo lavorando, vi presento dunque il mio “Agosto giapponese“, e spero di riuscire a lavorare su nuovi video e migliorarli, di sicuro presto vi parlerò del Koenji Awa Odori a Tokyo, di cui potete vedere diverse immagini anche qui.
Che bello!!! anche io andrò proprio a novembre a Milano a vedere la Grande Mostra a Palazzo Reale, per la precisione tra il 17 e il 8 novembre. Confido che sarà un grande evento, dato che Milano ha una lunga tradizione di mostre spettacolari dedicate al Giappone – alcune curate anche da Gian Carlo Calza. Hai citato la mostra dedicata ad Hiroshige che risale ormai ad alcuni anni fa, ma in effetti è stato un vero e proprio evento senza precedenti e, per il momento, ancora imbattuto, data la ricchezza delle opere esposte ma anche la cura della scenografica, così prepotentemente e poeticamente evocatrice. Ho ancora una forte nostalgia pensando a quella mostra…
Sono contenta di sapere che La Tortue Rouge verrà distribuito anche da noi, perchè mi sono persa la visione durante la festa del cinema, causa una forte influenza. In compenso, non so se hai avuto modo di vederlo, ho fatto in tempo a visionare The Long Excuse, di Miwa Nishikawa (peraltro anche autrice del romanzo a base della sceneggiatura).
Grazie, come sempre, per tutti i tuoi interessantissimi post!
Barbara – Roma
Ciao Barbara, grazie a te per i tuoi bellissimi commenti! 🙂 Ci manchiamo per poco, io sarò a Milano la settimana successiva! La mostra di Hiroshige purtroppo è stato un evento unico, speravo costituisse l’inizio di un filone di mostre importanti anche a Roma, e invece a quanto pare così non è stato, anche se pian piano qualcosa si muove anche qui (a novembre ci sarà una mostra dedicata all’architettura giapponese al Maxxi, sicuramente da non perdere!).
Io purtroppo mi sono persa The Long Excuse che dovevo andare a vedere ma ho avuto un contrattempo, spero di aver modo di rimediare presto.
Ma questo video è bellissimo!
Che meraviglia vedere le danze del Koenji Awa Odori, davvero suggestivo. Una curiosità, il ponte che si vede nel video è quello per arrivare a Shirakawa-Go? Quando ci sono stata io pioveva e non me lo ricordo molto bene, ma mi sembra lui 🙂
Ma grazieeee 🙂 sono felice ti sia piaciuto, devo ancora prenderci la mano, ma spero di farne di migliori in futuro! L’Awa Odori è stato stupendo, la confusione, l’allegria generale, la bellezza e la grazia delle danzatrici, siamo rimasti talmente incantati da dimenticarci completamente il tempo che passava.
Sì il ponte è proprio quello di Shirakawa-go, devo dire che quel giorno siamo stati davvero fortunati col tempo, è stata una giornata bellissima! A presto!