#3cosegiapponesi di maggio

A cavallo tra la primavera e l’estate, maggio per me da sempre rappresenta un mese di promesse: dell’estate che sarà, degli impegni da portare a termine, della luce che generosa fa risplendere i palazzi regalando loro una nuova bellezza.

Questo per me è stato l’ultimo mese di lavoro, una condizione nuova e per certi versi destabilizzante, abituati come siamo a correre da una parte all’altra, a scadenzare le nostre giornate con una fitta agenda di impegni. Fermarsi, all’improvviso, e riprendere fiato mi sembra quasi un regalo troppo grande, che temo davvero di sciupare. Comunque, non essere costretti a sentire la sveglia delle 6 che suona è di certo un dono immenso, anche se alla fine non è che si dorma molto di più rispetto a prima.

In Giappone tradizionalmente il mese di maggio segna il principio dell’estate. Si chiama Rikka 『立夏』  l’inizio dell’estate, e coincide con il 6 maggio, il giorno dopo la festa dei bambini, conosciuta anche col nome di tango no sekku 『端午の節句』, una festa che si celebra il quinto giorno del quinto mese secondo l’antico calendario lunare, e che fa parte di uno dei gosekku 『五節句』 le cinque festività più importanti del calendario tradizionale giapponese, legate appunto ai cambi stagionali.

La parola del mese

『五月病』Gogatsubyō, vale a dire la “malattia di maggio”, un fenomeno particolare che ogni anno a maggio colpisce diverse persone in Giappone. Potremmo definirla una condizione di stanchezza che segue il periodo frenetico degli inizi, che in Giappone coincide con il mese di aprile. Ad aprile comincia un nuovo anno scolastico e si comincia un nuovo lavoro, con la giusta carica e voglia di fare tipica dei nuovi inizi. Ma superata questa prima fase di fermento, ecco farsi largo una subitanea spossatezza, e quella voglia di fare si trasforma inesorabilmente in affaticamento. Maggio che porta con sé la Golden Week, il periodo più lungo di feste in Giappone, che costringe molte persone ad allentare la tensione e a fare i conti con la propria stanchezza accumulata, e con la voglia di prolungare il più possibile questa situazione di riposo dai propri compiti.

A volte penso che anche qui ci sia una “sindrome di maggio”, di quando ci si concentra per gli ultimi sforzi da fare dopo un pesante anno di lavoro o studio, in attesa che arrivi finalmente la desiderata estate, con la sua promessa di tregua, e di viaggi da fare. Motivazioni senz’altro diverse, dovute a una differente concezione del calendario annuale, ma sintomatologia piuttosto simile.

Ma tornando a noi, il mio maggio si è composto di tanti piccoli tasselli, si è aperto con un breve viaggio in Abruzzo lungo la costa dei trabocchi, e si è concluso con una gran voglia di cucina giapponese, il che mi ricorda che è tanto che qui sul blog non propongo qualche ricetta Japan style, facile e veloce da realizzare, mancanza a cui dovrò sicuramente rimediare! Mentre giugno credo sarà un mese di calma e di stasi, il necessario per affrontare l’ultimo mese di questa gravidanza che devo dire mi ha regalato una gioia inaspettata, nell’attesa di conoscere il futuro che ci attende.

Intanto, ecco il mio instamese con le consuete #3cosegiapponesi del maggio appena trascorso (e come sempre, mi trovate su Instagram come @tradgiappone).

BOOKS

A maggio siamo tornate con la ragazze di #LibroGiappone con una nuova e avvincente sfida: abbiamo fatto una rapida incursione nel mondo dei manga, con la lettura di questo bellissimo josei (女性, manga per giovani donne) Our Little Sister – diario di Kamakura, di Akimi Yoshida, edito da StarComics e tradotto dalla bravissima Asuka Ozumi. Una storia delicata e allo stesso tempo dalle tematiche importanti incastonata in uno dei luoghi che più amo del Giappone, la bellissima Kamakura, una lettura piacevole, che ha ispirato il bellissimo film di Kore-era Hirokazu. Del rapporto tra manga e film vi ho parlato in questo articolo: Our Little Sister: manga e film.

FILM

Maggio è stato probabilmente il mese di Kore-eda Hirokazu, regista e sceneggiatore giapponese i cui film si concentrano su trame a tema familiare, in cui una grande importanza viene data ai legami, e che per questo viene definito come il nuovo Yasujirō Ozu. A inizio mese sono stata invitata dalla Tucker Film alla proiezione in anteprima presso la Casa del Cinema del suo nuovo film, Ritratto di famiglia con Tempesta (After the Storm 海よりもまだ深く), alla presenza del regista stesso, che si è dimostrato una persona molto sensibile e disponibile. Il film è una classica commedia dolceamara, un ritratto toccante e veritiero della difficoltà dei rapporti familiari e delle aspettative disattese. È uscito nelle sale a fine maggio, e siete ancora in tempo per vederlo nelle poche sale rimaste. Qui trovate la mia recensione al film.

LIFE

Il conto alla rovescia è ormai ufficialmente iniziato, e io sto controllando cosa mi è rimasto ancora da fare (quasi tutto, in pratica, ma l’importante nella vita è essere pronti!). Ma almeno una certezza c’è, il fatto che la pupa ha già a sua disposizione un corredino niente male, dove ovviamente non poteva mancare un pezzo tutto dedicato al mio amato Giappone, questo tanto per indirizzarla subito verso la retta via! 😀

In questi otto mesi, anche se non siamo potute andare direttamente in loco (ma ci sarà tempo per farlo), la piccola ha già fatto una sana scorta di Giappone tra libri letti e film visti, mostre, cibo (ho rinunciato solo al sushi, ma per il resto ha già potuto testare la quasi totalità della cucina giapponese, ha persino partecipato a una degustazione di sake quando ancora non sapevo che ci fosse – e qui scatta il madre degenere!), nonché la quasi totalità delle colleghe che si rivolgeva in giapponese alla pancia. Insomma, abbiamo già un bagaglio culturale di Giappone niente male! 🙂

Vorrei approfittare di questo ultimo periodo di calma per dedicarmi il più possibile al blog e programmare le prossime uscite, visto che i mesi di luglio e agosto si prospettano “di fuoco”, ho già una serie di articoli tra le bozze e altri in mente che vorrei scrivere, ma ovviamente se voi che mi seguite avete qualche richiesta particolare, o c’è qualche argomento di cui vi piacerebbe sapere qualcosa in più, non esitate a scriverlo nei commenti, così cercherò di inserirlo tra le prossime uscite (della serie, ora o mai più!).

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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