Cosa rappresenta per voi l’estate in Giappone?
Il caldo umido e soffocante? L’atmosfera magica dei matsuri estivi? I fuochi d’artificio, hanabi, che illuminano i cieli? O l’incessante frinire delle cicale?
Io amo l’estate, e nonostante il caldo che ci rende tutti sudaticci e nervosi adoro essere immersa dal calore dei raggi di sole, le giornate che sembrano durare all’infinito, la voglia di partire, andare in giro, i gelati e l’odore di mare nell’aria.
Per salutarvi prima delle (meritatissime) ferie, ho deciso di dedicare questo articolo alle parole che, secondo me, più di tutte identificano l’estate in Giappone, vediamo quante ne conoscete 😉
Ecco dunque
LE 10 parole dell’estate in Giappone
1. NATSUMEKU 「夏めく」
L’estate è nell’aria. O del momento in cui si inizia a percepire che l’estate si sta avvicinando.
Non so, ma trovo questa parola quasi poetica. L’estate che non è ancora, ma che inizia a manifestarsi, guardando al cielo azzurro e al sole che inizia a farsi più caldo. Il termine è composto dalla parola natsu 「夏」che significa estate, appunto, e -meku 「‐めく」 un suffisso che viene utilizzato per indicare qualcosa che assume le sembianze di qualcos’altro. Spesso viene tradotto con “sembrare” o “dal tono, dall’aspetto”.
2. FŪRIN 「風鈴」
I fūrin sono uno degli oggetti tipici dell’estate in Giappone, dal suono peculiare. Solitamente vengono attaccati alle grondaie o fuori dalle finestre delle case, suonando al soffiare del vento. Si tratta di un oggetto che deriva dalla tradizione cinese ed è usato in Giappone da secoli, perché si pensava che il suo suono tenesse lontano le cose negative dalla casa.
3. NATSUBATE 「夏ばて」
La tipica spossatezza estiva dovuta al gran caldo. O dell’essere talmente stanchi per via del caldo da non avere la forza di alzare un dito. Un termine decisamente appropriato per questa stagione.
Stanchezza, debolezza, esaurimento. Vi riconoscete in questi sintomi? Bene, in giapponese avete anche la parola per definire questo stato, che è appunto natsubate, da natsu 「夏」estate, e bate 「ばて」che deriva dal verbo bateru, e significa essere esausti, sfiniti, o crollare dalla stanchezza (dalla definizione dello Shogakukan)
4. SCHOCHŪ MIMAI 「暑中見舞い」
Una tradizione tipicamente giapponese consiste nell’inviarsi cartoline benaugurali durante la stagione estiva, cioè le shochū mimai (shochū「暑中」indica il periodo più caldo dell’anno, mimai「見舞い」è un’espressione che indica preoccupazione e interesse per lo stato di salute di qualcuno).
Si tratta dell’equivalente estivo delle nengajō, le cartoline di auguri che si mandano ad amici e familiari, durante il periodo di Capodanno.
Le shochū mimai vengono inviate ad amici e parenti per sincerarsi delle loro condizioni di salute e porgere auguri e saluti, di solito alla fine di luglio (nel periodo del doyō, i 18 giorni che precedono il primo giorno di autunno, cioè il risshu, che cade intorno al 7 di agosto).
L’espressione di saluto che tradizionalmente si utilizza in queste cartoline è shochū omimai moushi agemasu 「暑中お見舞い申し上げます」。
Le cartoline che vengono spedite dopo il risshu, sono invece chiamate zansho mimai 残暑見舞い, zansho indica la fine dell’estate, l’ultimo periodo di caldo.
5. UCHIWA 「団扇」
Sicuramente uno degli accessori estivi per eccellenza in Giappone è l’uchiwa, vale a dire il tradizionale ventaglio giapponese piatto, e dalla forma tonda. Esiste anche un altro tipo di ventaglio in Giappone, che è il sensu 「扇子」, vale a dire il ventaglio pieghevole.
L’uchiwa è la versione più antica, fu importato dalla Cina e introdotto alla corte giapponese nel VI secolo. Il ventaglio tradizionalmente veniva realizzato con un’intelaiatura, tonda o quadrata, composta da strisce di bambù legate assieme a raggiera, che poi veniva ricoperta da un foglio di carta washi, su cui spesso venivano realizzati dipinti dagli artisti dell’epoca. Oggi invece è spesso realizzato in plastica, e durante l’estate viene spesso distribuito a mo’ di volantino pubblicitario.
6. MUGICHA 「麦茶」
Una tradizionale bevanda estiva, molto amata in Giappone, non appena caldo e umidità iniziano a farsi sentire. Stiamo parlando del mugicha, un tè a base di orzo tostato che viene servito molto freddo.
Il sapore ricorda vagamente quello del caffè d’orzo, ma non contiene caffeina, inoltre sembra avere anche un effetto calmante. Si tratta di un classico sapore dell’estate giapponese.
7. OBON 「お盆」
L‘O-bon è una delle feste giapponesi di derivazione buddista più importanti dell’anno in Giappone. Secondo le tradizioni buddiste, consacrate agli antenati familiari e ai defunti, i morti tornano quattro volte durante l’anno: alla vigilia del nuovo anno, nei due equinozi e metà dell’anno (verso la fine dell’estate).
L’O-bon, tradizione volta appunto a onorare i defunti, dura 3 giorni si svolge tradizionalmente tra il 13 e il 16 agosto. Tuttavia, esiste anche lo Shichigatsu Obon (l’O-bon di luglio), che segue il calendario solare, e si celebra il 15 luglio in tutto l’est del Giappone (nel Kanto e nel Tohoku).
In questi giorni quasi tutte le aziende rimangono chiuse, così da dare ai dipendenti la possibilità di tornare nel proprio paese d’origine o di stare a casa per rendere omaggio ai propri defunti.
Secondo una credenza buddista, gli spiriti in estate tornano a visitare i propri parenti ancora in vita, per questo vengono organizzati spettacoli di danze, chiamate bon-odori, e si visitano le tombe di famiglia; è tradizione anche preparare cibi e bevande da offrire ai propri cari scomparsi.
La celebrazione si conclude con la tōrō nagashi 「灯籠流し」in cui lanterne di carta sono illuminate e poi messe a galleggiare lungo i fiumi a segnalare simbolicamente il ritorno degli spiriti ancestrali dal mondo dei morti.
8. YUKATA 「浴衣」
Lo yukata è un genere di kimono informale, di solito indossato appunto durante l’estate. Il termine sembra che derivi dalla parola yukatabira 「湯帷子」(yu significa vapore, katabira veste), che indicava la classica veste da bagno indossata dai nobili del periodo Heian.
In epoca Edo l’utilizzo dello yukata inizia a diffondersi anche tra il popolo, trasformandosi col tempo da veste da bagno a indumento per tutti i giorni. Si tratta di una comoda e fresca veste tradizionale oggi indossata soprattutto durante i matsuri estivi, o durante gli spettacoli di hanabi, i fuochi d’artificio.
Lo yukata viene solitamente fornito anche nelle locande tradizionali (ryokan) e negli onsen.
9. KAKIGŌRI 「かき氷」
Un altro sapore tipico dell’estate giapponese, e un ottimo rimedio all’afa e alla calura estiva, è il kakigōri, la deliziosa e rinfrescante granita giapponese.
Già conosciuto alla corte imperiale di Kyoto durante il periodo Heian, il kakigōri nella forma che conosciamo oggi nasce nel 1869, a Yokohama, e divenne un trend popolare in Giappone intorno al 1920. Viene servito in una grande varietà di sciroppi di frutta, ma anche al matcha e con l’anko.
10. KINGYO SUKUI 「金魚すくい」
Kingyo 「金魚」in giapponese indica il pesce rosso. Sukui 「掬い」viene dal verbo sukuu, e significa “raccogliere”, tirare su”. IlKingyosukui 「金魚掬い」 (letteralmente ‘”raccogli il pesce”,) è uno dei giochi tradizionali durante i festival giapponesi estivi, nato in epoca Edo (1693-1868).
Si gioca individualmente, ricevendo in dotazione un apposito retino rotondo (chiamato poi「ポイ」)con la parte centrale in carta di riso e un contenitore. L’obiettivo è riuscire a pescare il maggior numero di pesci rossi dalla vasca. Bisogna essere molto abili nel riuscire a pescare il pesce rapidamente, prima che la carta al centro del retino si rompa!
E voi, conoscete altre parole giapponesi tipicamente estive?
Il blog si prende una pausa per le vacanze, ci risentiamo a fine mese! 🙂