Guida a Tokyo: alla scoperta degli Yokocho

Dopo diverso tempo si torna a parlare di viaggi in Giappone, e come ben sapete questo blog, nonché la sua proprietaria, nutre un grandissimo amore per Tokyo.

Amo tutto di questa città, il caos perfettamente ordinato (che per me che vengo da una città realmente caotica come Roma mi fa sentire come se finalmente potessi respirare), amo le luci al neon, i palazzoni e i piccoli templi nascosti tra le stradine, i treni che corrono lungo i binari attraversando tutta la città, la vita sotterranea che anima stazioni ferroviarie e della metropolitana. L’ho sempre detto, a Tokyo mi sento come se fossi a casa, e casa è dove ci si sente bene.

E tra le tante cose che amo di questa città, una è senz’altro rappresentata dai vicoli, gli yokochō, piccoli anfratti nascosti tra grattacieli e stazioni: a volte capita di imbattersi per caso in queste stradine, mentre si cammina alla ricerca di qualcosa, si volta l’angolo e d’improvviso ci si ritrova in un’altra realtà, quella che per me rappresenta la vera anima della città.

Golden Gai

Gli yokochō di Tokyo ci raccontano la sua anima antica e goliardica, quella dei piccoli locali in cui mangiare e bere stretti l’uno all’altra, con pochi posti e clienti abituali.  Li potete scorgere camminando in prossimità dei grossi snodi ferroviari, stazioni della metropolitana molto frequentate, spesso sotto i binari stessi del treno. Qui vi imbatterete in tantissimi piccoli ristoranti, izakaya e locali, molti di questi risalenti ai primi anni del dopoguerra: un vero e proprio viaggio nel tempo, da cui poter osservare una realtà che difficilmente vi si disvelerà altrove.

La comparsa degli yokochō nell’urbanistica cittadina risale al periodo Edo (1603-1868), quando Tokyo diventa la capitale e il centro culturale e commerciale più importante del paese, e dunque le strade della città, specialmente quelle nei pressi dei principali snodi di comunicazione, hanno iniziato a popolarsi di commercianti e trafficanti vari. Anche se i vicoli per come li conosciamo oggi hanno iniziato a diffondersi a partire dal secondo dopoguerra quando, in una città che faticosamente cercava di risollevarsi dalla devastazione causata dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, queste strade ospitavano banchi del mercato nero, e hanno visto la nascita di molti izakaya e piccoli locali che ancora oggi si possono incontrare (basti pensare a Golden Gai).

Gli yokochō riflettono l’anima più autentica di Tokyo, anche se molti di questi sono stati presi d’assalto dal turismo di massa di questi ultimi anni, eppure è ancora possibile trovare degli scorci di autenticità, dove fermarsi ad osservare la realtà che li popola, e assaggiare le specialità locali.

Durante una visita a Tokyo, personalmente non posso che consigliare di fare tappa in alcuni di questi vicoli, sia per assaporare un po’ della loro atmosfera unica, che per provare i piatti deliziosi che vengono serviti in questi ristorantini.

E a proposito di yokochō e di piccoli angoli gastronomici cittadini, vi segnalo una bella serie prodotta da Netflix: “Midnight Diner: Tokyo Stories”. Le storie che si snodano attorno a un izakaya in uno yokochō della città, che apre allo scoccare della mezzanotte. Ho amato tantissimo questa serie, che riflette bene il rapporto tra giapponesi e il cibo, e si riempie con le storie degli avventori di questa piccola locanda.

I vicoli di Tokyo: 7 Yokochō da non perdere

Vi segnalo dunque alcune delle strade più famose della città, e quelle che ho amato di più nel mio peregrinare per la città.

Omoide Yokochō


Il vicolo dei ricordi“, forse uno dei più famosi della città, è il mio preferito, forse perché il primo in cui mi sono ritrovata.

Si trova lungo il sottopassaggio all’uscita ovest della stazione Shinjuku, stretto tra i binari e l’autostrada. Qui, nel 1946 si vendevano interiora di manzo e maiale, come ci ricordano i numerosi locali che ancora oggi offrono spiedini e interiora arrosto. Vi consiglio di venire qui per provare degli strepitosi yakitori e tsukune (i migliori personalmente mai mangiati!).

Indirizzo: 1-2 Nishishinjuku, Shinjuku-ku uscita ovest della stazione di Shinjuku.

Nonbei Yokochō


Foto tratta da Time Out Tokyo

Dal “vicolo dei ricordi” a quello dei “bevitori” il passo è breve: siamo a Shibuya, dove una volta si trovavano gli uffici della Tokyo Railway Corporation.

Entrando in questa strada vi lascerete alle spalle il caos di Shibuya, per ritrovarvi in una realtà completamente diversa. Dagli anni Cinquanta la strada è popolata principalmente da locali specializzati in yakitori.

Dove si trova: 1-25 Shibuya, Shibuya-ku. Dalla stazione di Shibuya, si trova a circa 5 minuti dall’uscita Hachiko

Ebisu Yokochō


ebisu yokocho

Siamo nell’elegante quartiere di Ebisu: scendendo alla stazione JR omonima, prendete l’uscita ovest, e in pochi minuti di cammino troverete l’ingresso di Ebisu Yokochō. Nato dalle ceneri del vecchio centro commerciale Yamashita, qui troverete diversi locali dove si può mangiare un po’ di tutto: cucina cinese, sushi, carne allo spiedo.

Indirizzo: 1-7-4 Ebisu, Shibuya-ku.

Golden Gai


Foto tratta da Go! Go! Nihon

Golden Gai è un vicolo che non necessita di lunghe presentazioni. Sebbene negli anni sia molto cambiato, e siano nettamente aumentati i turisti, è ancora possibile scorgere tra i suoi piccoli locali un po’ dell’anima della vecchia Tokyo. Qui troverete oltre 300 bar in alcuni casi minuscoli, dove fermarsi a bere qualcosa. Vi segnalo che in alcuni di questi vi potrebbe essere richiesto di pagare un coperto di 4,000 yen.

Indirizzo: 1-1-6 Kabukichō, Shinjuku-ku. Si raggiunge dalla stazione di Shinjuku, uscita est, direzione Kabukichō.

Harmonica yokochō


Foto tratta da gotokyo.org

Ci spostiamo nel tranquillo quartiere di Kichichōji, a est della città. In origine mercato delle pulci, questo insieme di vicoli ha iniziato a popolarsi di ristoranti e localini a partire dagli anni Novanta. Si sviluppa come un labirinto, qui troverete ristoranti, ma anche locali specializzati in yokan e taiyaki, nonché negozietti di oggetti vari e abbigliamento.

Indirizzo: 1-1 Kichijōji-Honcho, Musashino. Si raggiunge dall’uscita nord della stazione ferroviaria.

Amazake yokochō


Il “vicolo del sake dolce“: si tratta di circa 400 metri di strada che congiunge l’incrocio omonimo vicino alla stazione Ningyōchō con il teatro Meijiza.

Siamo nella zona di Nihonbashi, e il suo nome deriva dai negozi di sake che si trovavano in questa via all’inizio dell’epoca Meiji (1868-1912). Oggi in questa stradina vecchio stile potrete assaggiare soba, sushi e tamagoyaki (frittata arrotolata) in uno dei circa 70 ristoranti che popolano questa via; inoltre, trovate anche locali specializzati in dolciumi tipici.

Indirizzo: 2-4 Nihonbashiningyōchō, Chūō-ku

Yūrakuchō Yokochō


Questo vicolo si trova tra le stazioni di Shinbashi e Yūrakuchō, dove troverete davvero tantissimi localini e ristoranti dove mangiare qualcosa a prezzi onesti. Questo vicolo è conosciuto anche come “il paradiso dei salarymen“, è qui infatti che molti impiegati possono finalmente allentare le tensioni della giornata per fermarsi a mangiare un boccone.

Qui troverete soprattutto locali specializzati in yakitori, ma non mancano barbecue coreani e ristoranti cinesi: avrete senz’altro l’imbarazzo della scelta.

Indirizzo: 2-4-4 Yūrakuchō, Chiyoda-ku. Dalla stazione Yūrakuchō si trova a circa 5 minuti, direzione sud.


Se vi interessa scoprire altri vicoli di Tokyo, su questo articolo di Time out Tokyo trovate una lista esaustiva.

 

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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