Eccoci di nuovo qui, con il consueto appuntamento di fine anno, tra un pandoro e un torrone al cioccolato, è giunto il tempo di fare i bilanci, di valutare cosa è andato bene quest’anno, cosa invece poteva andare meglio, e porsi davanti obiettivi e propositi per l’anno che verrà.
Il 2019 porta via con sé anche il decennio, e devo dire che 10 anni in più addosso si fanno decisamente sentire!
Nel 2010 dovevo finire l’università e frequentavo l’ultimo di anno di specialistica in traduzione, andavo a convivere e iniziavo la mia carriera di traduttrice. Oggi lavoro, nel posto dove ho iniziato a lavorare nel 2011, anno in cui ho aperto anche il blog, sono sposata e ho una figlia.
In questo decennio, sono tornata due volte in Giappone (nel 2013 e nel 2016) e sto per concludere l’anno e il decennio nel posto che amo di più al mondo (se non sai di cosa sto parlando, dai un’occhiata al mio ultimo post).
L’anno del blog è iniziato con tanti buoni propositi che non sono proprio riuscita a realizzare come avrei voluto, ma ci lavoreremo meglio per il 2020, in cui spero finalmente di veder realizzato un progetto che ha avuto una gestazione lunghissima.
Ho lavorato tanto sul mio profilo Instagram, che è cresciuto più di quanto potessi immaginare, e ne sono molto felice (ad oggi siamo a 2,446 follower e vi ringrazio tanto per la fiducia!), la costanza non è mai stato il mio forte, perché tendo a distrarmi con troppe cose alla volta che vorrei fare (e che spesso si concludono con un nulla di fatto), ma continuerò a lavorarci.
Anche se il blog resta comunque la mia priorità, è stato divertente fare “divulgazione” anche su Instagram (dove ti ricordo mi trovi come @tradgiappone), un canale che in passato non ho sfruttato forse abbastanza, preferendo adottare un profilo legato più al mio privato, che al Giappone, e che però devo dire che si presta molto bene a parlare di cultura e di lingua giapponese, e in quest’ultimo anno si è creata davvero una bella community di appassionati e addetti ai lavori con cui è stato fantastico scambiarsi opinioni, consigli ed esperienze.
Ecco, per il 2020 porterò sicuramente avanti questo filone di condivisione e divulgazione social, però ho deciso che comunque il mio profilo non diventerà solo Japan-oriented (per questo e per gli approfondimenti c’è il blog), ma continuerò ad alternare momenti di vita con aspetti del Giappone, come d’altra parte ho sempre fatto.
Ma venendo a noi, ecco il mio meglio del 2019: i post più letti, le letture che ho amato di più, e i due best moments dell’anno.
I post più letti del 2019
Quest’anno il blog è tornato un po’ alle sue origini, e ho parlato tantissimo di libri, infatti su 31 post, ben 11 sono stati dedicati a libri e letteratura giapponese, merito è sicuramente del nostro social bookclub #librogiappone che quest’anno ci ha dato davvero tantissime soddisfazioni!
Uno dei post più letti, il cui merito non va assolutamente a me, ma alla mia collega Fabiana che quest’anno mi ha aiutata tantissimo con i suoi meravigliosi approfondimenti linguistici, è quello dedicato a Reiwa, la nuova era giapponese iniziata a maggio: 令和 REIWA: quello che c’è da sapere sul nome della nuova era giapponese.
Tra i più letti poi, c’è un articolo che ho amato tanto scrivere, dedicato al folklore giapponese: Yōkai, mostri dalla tradizione giapponese; quello dedicato alla letteratura femminile: Donne e Giappone. Letteratura femminile moderna, di cui a breve seguirà un altro post con un focus sulla letteratura contemporanea.
Infine, tra i più letti c’è anche questo: Quando dici Hiroshima. Poesie sulla bomba atomica, tratto da un articolo che è stato pubblicato su Pagine Zen e di cui sono molto felice.
I libri del 2019
Le mie letture preferite dell’anno. Siccome sono tante e variegate, le suddivido per genere. Alcuni titoli sono abbastanza ricorrenti nel blog, e ve ne ho già parlato in abbondanza.
#LibroGiappone
Se i gatti scomparissero del mondo, di Kawamura Genki e Dopo lo spettacolo, di Hirano Keiichirō
Sono senz’altro i due romanzi che ho più amato quest’anno (direi in assoluto).
Dopo lo spettacolo, di Hirano Keiichirō è stata una lettura che mi ha sorpreso tantissimo. Densa, di ampio respiro, con tanti elementi, e con una storia d’amore da manuale, se vogliamo. Inoltre, è stato oggetto del primo incontro live di #LibroGiappone, uno dei ricordi più belli di quest’anno.
Gialli
La ragazza del Kyūshū, di Matsumoto Seichō
Ve ne ho già parlato nel post sui consigli di lettura per l’estate, e nei consigli di Natale. Che altro aggiungere? Leggetelo! 🙂
Letteratura per ragazzi
I segreti della casa sotto l’albero, Inui Tomiko
Atmosphere Libri, traduzione di Maria Elena Tisi
Un libro di cui non ho parlato ancora sul blog, ma che mi riprometto di fare nel prossimo anno, con un bel focus di approfondimento sulla letteratura giapponese per bambini e ragazzi, che è davvero ricca.
Si tratta di un romanzo del 1959, un classico della letteratura per l’infanzia giapponese, un libro in cui elementi fantastici convogliano nel mondo del reale in un ingranaggio perfetto.
Siamo all’alba della seconda guerra mondiale, e il romanzo racconta la storia della famiglia Moriyama, che vive all’ombra di un grande olmo a Tokyo. Ma non sono soli, con loro infatti vivono anche delle persone in miniatura arrivate dall’Inghilterra. Affidati all’inizio piccolo Tatsuo Moriyama, e via via al più giovane della casa, i piccoli esserini ogni giorno attendono un misterioso bicchiere azzurro pieno di latte, fonte del loro nutrimento.
Una storia agrodolce, che evidenzia l’importanza dei rapporti familiari, che parla di amicizia, fiducia e lealtà, all’ombra dei grandi sconvolgimenti che la guerra porterà con sé.
Una storia intensa, narrata con grande sensibilità, che porta il lettore ad affezionarsi ai piccoli uomini e ai “grandi” che si prendono cura di loro.
Manga
Cocoon, di Machiko Kyō e I doni di Edo, di Kōichi Masahara
Due manga molto diversi ma entrambi davvero belli. Cocoon è una storia di adolescenza e guerra, che riesce a raccontare la tragicità della guerra con estrema crudezza, ma allo stesso tempo con tratti molto delicati, dal punto di vista di un gruppo di studentesse mobilitate come infermiere. I loro sogni, le speranze e la vitalità dell’adolescenza che si scontrano con gli orrori della guerra. Questo contrasto è ciò che a mio parere da un’estrema forza narrativa alle drammatiche vicende narrate.
I doni di Edo, invece, è tutto un altro genere: una raccolta di 9 racconti ambientati a Edo, l’antica Tokyo. Siamo in pieno Shogunato Tokugawa (1603-1868), e le storie rappresentano un bellissimo affresco dell’epoca. Storie, personaggi e vite che si intrecciano tra loro, e che con la loro forza visiva ci permettono di immergerci completamente in questo ricco caleidoscopio. A questo volume segue un altro, Le anime di Edo, con altre storie degli abitanti della vecchia Edo.
Best of 2019
Una delle cose più belle di quest’anno dal punto di vista del blog è stato senza dubbio l’incontro da Inari a maggio 2019 con le ragazze del bookclub: Anna Lisa, Stefania, Nicoletta e Michela sono ragazze speciali e in gamba. Online ci conosciamo da tantissimi anni, e poterci finalmente incontrare per parlare di libri e Giappone è stato dei momenti più belli dell’anno. E un grazie speciale anche a Asuka e Marianna che da perfette padrone di casa ci hanno accolto con tanto affetto. Stanno facendo davvero un ottimo lavoro per divulgare la cultura giapponese a Torino, e si meritano un plauso per questo.
Infine, la cosa più bella di quest’anno è stato sicuramente veder pubblicato un lavoro a cui ho dedicato tanta fatica negli ultimi tempi.
A luglio 2019, infatti, è stata pubblicata la mia raccolta dedicata a Kurihara Sadako e le poesie (e saggi) sulla bomba atomica e l’era nucleare. La voce di Kurihara Sadako. Ciliegi di Hiroshima e poetica della bomba atomica.
Finora ho presentato il libro soltanto nell’ambito del Festival Giapponese di novembre 2019, ma spero nel 2020 di proporre altri incontri sul libro.
E anche per quest’anno è tutto, non mi resta che augurare a tutti voi un felice 2020, anno del topo!