Il monte Fuji visto da Fujinomiya, nella prefettura di Shizuoka

Un Giappone meno conosciuto, un po’ fuori dalle consuete rotte turistiche.

Il mio ultimo viaggio in Giappone, grazie anche all’aiuto della mia amica Aya originaria di queste parti, mi ha permesso di scoprire una zona del Giappone che ancora non conoscevo e che, spero, di poter vedere ancora in futuro.

La prefettura di Shizuoka si trova a metà strada tra Tokyo e Nagoya, e questa la rende un’ottima tappa intermedia tra la parte nord e sud dell’Honshū. Inoltre qui si coniugano alla perfezione la parte più montuosa e verde del paese, quella del monte Fuji e delle coltivazioni da tè, con l’anima più acquatica: il mare, le spiagge, gli onsen.

Qui davvero potete trovare tutto quello che desiderate da un viaggio.

Quando ho deciso di tornare in Giappone quest’anno, sapevo che sarei rimasta fissa a Tokyo, avendo poco tempo a disposizione. E ne ho approfittato per dedicarmi finalmente per visitare la zona vicino al monte Fuji.

In tanti anni di onorata carriera da nipponista, infatti, non ero ancora riuscita a vedere la montagna sacra del Giappone, il simbolo del paese. C’è da dire che la maggior parte delle volte mi sono mossa in piena estate, che è probabilmente il periodo peggiore per avvistare il Fuji-san a causa della tremenda cappa di umidità (se volete scalarlo però, il discorso cambia, dal momento che si può fare solo in questa stagione!), per questo motivo avevo sempre evitato le zone più gettonate intorno al monte Fuji, come Hakone e i Cinque Laghi, sapendo che difficilmente sarebbe stato visibile.

Quest’anno, invece, ho avuto la fortuna di ammirare il monte Fuji da entrambi i versanti, quello rivolto verso la prefettura di Yamanashi (i Cinque Laghi), di cui vi parlerò a breve, quello opposto, della prefettura di Shizuoka.  Siamo stati davvero fortunati ad avere incontrato sempre delle giornate bellissime, piene di luce e con un’aria incredibilmente tersa, che ci ha permesso di vedere il monte Fuji in tutta la sua imponenza.

Avrei voluto avere molto più tempo a disposizione per visitare le bellezze paesaggistiche di Shizuoka, ma con un paio di giorni a disposizione siamo comunque riusciti a dedicarci bene alla zona di Fujinomiya, la città che ci ha ospitato, sita sul versante meridionale del Fuji, che rappresenta anche il suo punto di accesso più vicino: l’inizio del sentiero della Quinta Stazione è infatti a 2.400 metri di altezza, e il percorso è piuttosto ripido e roccioso.

Le Quinte Stazioni (i punti di accesso da cui si parte per l’escursione sul Fuji) sono in totale quattro, oltre a quella di Fujinomiya ci sono la stazione di Kawaguchiko, lungo il sentiero Yoshida, che parte appunto da Fujiyoshida, Gotemba (a 1.400 metri) e Subashiri (sul versante est).

Fujinomiya, città ai piedi del monte Fuji. Cosa vedere.

Il Fujisan Hongū Sengen Taisha


Fujinomiya, come dice il nome stesso, è un piccolo centro che si è sviluppato intorno al Fujisan Hongū Sengen Taisha, il primo e il più importante dei 1300 santuari dedicati al monte Fuji (Sengen Jinja), inserito nel 2013 nella Lista dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO come parte del Sito Culturale Fuji.

Il monte Fuji, infatti, oltre ad essere la montagna più alta del Giappone, è anche considerato come una divinità da venerare. Il santuario sorge vicino al monte Omuro, e le sue origini risalgono all’undicesimo imperatore del Paese, Suijin (96 a.C.-29 a.C.), che lo consacrò alle divinità Asama-no-Kami e Konohana Sakuyahime, personificazione del monte Fuji, per cercare protezione spirituale dalle frequenti eruzioni vulcaniche di quegli anni, e per placare “l’animo arrabbiato” della montagna sacra.

Il Fujisan Hongū Sengen Taisha ricevette l’appoggio della corte imperiale, e fu designato come myōjin, santuario eminente, e ichinomiya, santuario principale, dell’antica provincia di Suruga, che oggi corrisponde a Shizuoka.

Sono diversi i personaggi storici giapponesi che hanno patrocinato il santuario, tra questi Minamoto no Yoritomo (1147–99), che iniziò la tradizione dello yabusame, tiro con l’arco da cavallo, che tuttora si svolge ogni anno il 5 maggio, Hōjō Yoshitoki (1163–1224), e Tokugawa Ieyasu (1543–1616).

Tokugawa fece costruire più di 30 edifici e strutture nella zona del santuario, dichiarando, inoltre che tutta la terra al di sopra dell’Ottava stazione del monte Fuji di proprietà del santuario, che ad oggi ne detiene la proprietà fino alla cima. La maggior parte degli edifici sono andati distrutti durante i terremoti del 1633, 1854 e 1855, mentre originale del periodo di Ieyasu rimangono lo honden (sala principale), realizzato nel caratteristico stile sengen-zukuri con il torrione a due piani.

Tradizionalmente, chi voleva affrontare la scalata del monte Fuji, prima veniva a recarsi in visita al santuario per pregare le divinità della montagna, poi faceva un bagno purificatore nel laghetto sito sul retro del santuario, il Wakutama-ike, con acqua proveniente direttamente dal monte Fuji.

Wakutama ike

Ancora oggi è teoricamente possibile fare la scalata partendo dal santuario, tuttavia gran parte dei sentieri fino alla sommità ormai non esistono più, e la maggior parte degli scalatori parte dalla Quinta Stazione, a metà strada, da cui ci vogliono circa 6 ore di cammino per arrivare in cima.

Il santuario veniva tradizionalmente considerato l’ingresso principale al monte, questo perché si trovava lungo la strada dei pellegrini provenienti da Kyoto, l’antica capitale. Quando il potere politico si è spostato a Tokyo, il punto di accesso principale divenne quello settentrionale, da Fujiyoshida, finendo col far guadagnare una maggiore popolarità al Fujiyoshida Sengen Taisha, nella prefettura di Yamanashi.


Informazioni Utili:

Indirizzo: 1-1 Miyamachi, Fujinomiya, Shizuoka (a 10-15 minuti a piedi dalla stazione di Fujinomiya)
Orari di apertura: da novembre a febbraio 6.00-19.00, marzo e ottobre 5.30-19.30, da aprile a settembre 5.00 – 20.00

Fujinomiya: la città degli yakisoba.


Gli yakisoba come saprete sono uno degli street food più amati e diffusi in Giappone, che potrete trovare in qualsiasi bancarella durante i matsuri e le festività in Giappone.

Si tratta di noodles che vengono saltati alla piastra insieme a cavolo verza e pancetta, ogni zona ha la sua versione di questo piatto e qui gli yakisoba costituiscono la specialità più famosa. Li troverete in tutti i ristoranti (o quasi) della città, in particolare vi segnalo Omiya Yokocho, una piccola zona commerciale sita proprio davanti al santuario Sengen Taisha, dove troverete tantissimi ristorantini tipici.

Informazioni utili:

Indirizzo: 4-23 Miyamachi, Fujinomiya, Shizuoka

Un’escursione nella natura: Shiraito no Taki.


Shiraito no taki

Siamo arrivati in quest’area poco distante dal centro di Fujinomiya, venendo direttamente da Kawaguchiko, sul versante opposto. I collegamenti in questa zona non sono molto diffusi, però c’è una buona rete di autobus che mette in comunicazione diverse zone intorno al monte Fuji.

Shiraito no Taki 「白糸の滝」(letteralmente, le cascate dei fili bianchi), sono annoverate tra le più belle cascate del paese. Hanno un’ampiezza di 150 metri e sono alimentate da acqua purissima, che sgorga direttamente dal Fuji e che impiega circa 10 anni per defluire. L’acqua filtra attraverso le rocce, cadendo da un’altezza di circa 20 metri, creando quest’effetto ottico come se scendessero tanti fili bianchi, da cui il nome della cascata.

Non è un’area molto estesa, ma è davvero piacevole camminare lungo il sentiero che porta alla base della cascata.

Prima di raggiungere le cascate Shiraito, si passa per una piccola zona commerciale con negozi di souvenir, boutique e ristorantini, e lungo la strada ci si imbatte nelle cascate Otodome 「音止めの滝」in cui l’acqua cade copiosamente e rumorosamente da un’altezza di 25 metri (in estate, l’acqua che cade, è la neve sciolta del Fuji).

Otodome no taki

Il loro nome (letteralmente, cascata che ferma il suono) deriva da un episodio del Soga Monogatari, racconto epico di epoca Kamakura (1185-1300). I due fratelli Soga avevano accompagnato Minamoto no Yoritomo in una battuta di caccia ai piedi del monte Fuji, e meditando di vendicare il padre assassinato da uno degli attendenti di Yoritomo, si incontravano in gran segreto dietro le cascate per complottare, in modo da non essere ascoltati da nessuno. Il problema è che il gran fracasso delle cascate copriva anche le loro voci, impedendogli di capirsi, così essi chiesero alla cascata di smettere di far rumore, e questa li accontentò, permettendo loro di realizzare il piano di vendetta.

Informazioni utili

Come arrivare: gli autobus della Fujikyu che operano tra le stazioni di Shin-Fuji, Fujinomiya e i Cinque laghi, fermano tutti davanti le cascate (da Kawaguchiko il viaggio impiega circa un’ora e dieci/quindici minuti, il biglietto costa 1,730 Yen). Gli autobus locali che partono dalla stazione di Fujinomiya impiegano circa 30 minuti, al costo di 620 Yen. Non sono molto frequenti, ne parte circa uno o due all’ora.

Fingere la scalata sul Fuji al Mt. Fuji World Heritage Center


Mt. Fuji World Heritage Center

Vorreste salire sul monte Fuji ma le condizioni atmosferiche non lo permettono, oppure non ve la sentite fisicamente? Allora potete valutare quest’alternativa. Il Mt. Fuji World Heritage Center è un museo, inaugurato nel 2017 dedicato interamente al monte Fuji.

All’interno del museo troverete tantissime informazioni sulla montagna sacra del Giappone, la sua storia, la sismologia e l’importanza culturale che riveste per il paese. Inoltre, un particolare percorso leggermente in pendenza, fatto di pannelli e video interattivi, consente di simulare la scalata sul Fuji. Al piano superiore, si trova l’Obstervation Hall, un osservatorio aperto che permette di ammirare la vetta del Fuji.

Informazioni utili

Indirizzo: 5-12 Miyacho, Fujinomiya, Shizuoka (a 10 minuti a piedi dalla stazione di Fujinomiya)
Orari di apertura: tutti i giorni 9.00-17.00 (fino alle 18.00 a luglio e agosto)
Costo biglietto: 300 Yen


Come arrivare a Fujinomiya:

Da Tokyo

In treno: con il JR Tokaido Shinkansen fino a Mishima, poi un cambio alla stazione Fuji e un ultimo cambio con la JR Minobu Line fino a Fujinomiya. Totale 2 ore di viaggio, costo 4,500 Yen (coperto dal JRPass). Se non avete il pass, potete risparmiare con i treni locali fino alla stazione di Fuji, con un cambio a Atami (3 ore di viaggio, 2,640 Yen).

In bus: dalla stazione di Tokyo (Yaesu, uscita sud), ci sono collegamenti con il JR Kanto Bus e Fujikyu Bus ogni 2-3 ore. Gli autobus impiegano circa 2 ore e mezza, al costo di 2,750 Yen.

Dai Cinque Laghi

Gli autobus della Fujikyu fino a Shin-Fuji, collegano la zona dei Cinque Laghi con Fujinomiya (3-4 autobus al giorno), facendo fermata anche alle cascate Shiraito. Da Kawaguchiko l’autobus impiega 90 minuti, a un costo di 2,100 Yen.

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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