春の言葉 le parole della primavera in Giappone

In Giappone è arrivata la stagione più amata: la primavera che è finalmente sbocciata, e permette di assistere allo spettacolo della natura che si rigenera.

Lo hanami è l’evento più atteso dell’anno, la contemplazione dei fiori di ciliegio che danno inizio alla stagione primaverile, e al nuovo anno in Giappone, che proprio in questi giorni stanno raggiungendo la fioritura piena, mankai 「満開」in quel di Tokyo.

Quest’anno purtroppo sarà difficile poter ammirare lo spettacolo della fioritura dei sakura, non avremo modo di fare hanami qui in Italia come negli anni passati, gli echi del coronavirus si stanno facendo sentire ovunque nel mondo, siamo tutti più isolati e chiusi nelle nostre case, e anche se in Giappone la situazione ancora non è deflagrata come da noi, il rinvio delle Olimpiadi e il rischio di un possibile lockdown a Tokyo, non fanno ben sperare. Molti giapponesi ancora sono in giro a nei parchi, anche se tutto sembra decisamente più sottotono rispetto agli anni passati.

Stiamo vivendo tempi strani, sospesi, una situazione decisamente inedita per tutti noi. Tuttavia anche se a casa, è importante continuare a guardare al futuro, pensare a cosa potremo fare quando questa crisi passerà, e magari sognare di sakura in fiore nel sol levante.

Oggi cerchiamo di ritrovare un po’ del mood primaverile perduto e torniamo a parlare di lingua, dopo i post di Fabiana dedicati alle parole dell’inverno e dell’autunno in Giappone, penso sia molto bello scoprire quali sono le parole che identificano la primavera in Giappone.

7 parole della primavera in Giappone

1 . Keichitsu 「啓蟄」


“Il risveglio degli insetti”. Quel particolare momento dell’anno in cui gli insetti cominciano a fuoriuscire dalla terra, dopo il gelo del periodo invernale.

La parola si compone di 2 kanji, 啓 (kei o hiraku) significa “apertura, aprirsi” e 蟄 (chitsu) indica l’ibernazione degli insetti. L’attestazione di questa parola è cinese, l’espressione infatti indica il “movimento degli insetti” e compare nella raccolta di poesia classica Montagna Fredda di Hanshan, poeta cinese di epoca Tang (618-907).

Keichitsu (in cinese Jingzhe) è il terzo dei 24 termini solari (in giapponese setsu) che secondo il calendario tradizionale suddividono l’anno, indicando delle precise posizioni del sole nel corso dell’anno (ti ricordi? Ne abbiamo parlato in questo post sulle stagioni del Giappone), e inizia intorno al 5-6 marzo del calendario gregoriano e termina il 20 marzo, con l‘equinozio di primavera. Indica l’esatto momento in cui iniziamo a lasciarci alle spalle il gelo dell’inverno e le temperature cominciano pian piano ad alzarsi, permettendo agli insetti ibernati durante l’inverno di cominciare a fuoriuscire.

Un immagine estremamente poetica dell’inizio della primavera, che sempre secondo il calendario tradizionale inizierebbe con il setsubun di primavera, il 3 febbraio.

 

2. Hanagasumi 「花霞」


hanagasumi

La trovo un’immagine estremamente bella, questa parola, infatti, descrive la scena di una “nebbia, foschia” (kasumi) di fiori (hana). Descrive quel momento in cui osservando la piena fioritura dei ciliegi da lontano, sembra di ammirare una fitta coltre di nebbia.

 

3. Sakurafubuki 「桜吹雪」


Tratta da: Johnnytimes.com

Si tratta di un altro termine descrittivo di un particolare fenomeno che si verifica durante il periodo di fioritura. I sakura rappresentano l’impermanenza della vita, la loro fioritura è breve e “intensa” e uno dei momenti più belli è quello del sakurafubuki, la tormenta di petali di ciliegi. Quando i sakura raggiungono la piena fioritura, spesso basta un colpo di vento per vederli volare via, in un’immagine estremamente poetica che rappresenta la caducità della vita.

 

4. Mikka minuma no sakura 「三日見ぬ間の桜」


hanami
Tratta da qui: https://note.com/takatoh/n/nb5938f4bd389

I sakura che non vedi per 3 giorni (fioriscono).

Si tratta di un modo di dire piuttosto evocativo, che indica come i cambiamenti si verifichino in modo improvviso e inatteso, esattamente come i fiori di ciliegio che nel giro di pochi giorni fioriscono, e poco dopo perdono tutti i loro fiori.

Questo modo di dire è tratto dal verso di una poesia di epoca Edo che recita 「世の中は三日見ぬ間に桜かな」il mondo è un ciliegio che non vedi tre giorni, in cui i cambiamenti del mondo sono paragonati appunti alla transitorietà dei fiori di ciliegio.

5. Hazakura 「葉桜」


Le foglie dei sakura.

Questo termine indica il momento in cui, dopo che i fiori di ciliegio sono caduti, iniziano a spuntare le foglie verdi sugli alberi: praticamente delinea il periodo da quando cominciano ad apparire le prime foglioline a quando l’albero, che ormai non ha più fiori, è ricoperto completamente dal nuovo fogliame. Un segno che si l’estate si sta avvicinando.

Una curiosità: in Giappone esiste una vera e propria scala di riferimento sull’andamento dei sakura, in cui si indica da un lato il sakurabana, 「桜花」 vale a dire lo stadio di crescita dei fiori di ciliegio, dall’altro lo hazakura, lo stadio di crescita delle foglie.

Si comincia quindi con l’ichibuzaki 「一分咲き」 coincide con l’inizio della fioritura, quando le prime gemme si schiudono, (ichibu= 1%, zaki viene da saku= fiorire, sbocciare), gobuzaki 「五分咲き」 indica che siamo arrivati a metà fioritura, fino ad arrivare al mankai, cioè la piena fioritura. Da questo momento, si comincia ad osservare il fogliame, e si parlerà di ~分葉桜 (-buhazakura, la “percentuale di foglie”): quindi, se all’inizio ichibuhazakura 「一分葉桜 si avrà un 90% di fiori e un 10% di foglie, alla fine si arriverà allo hazakura pieno, con il nuovo fogliame a brillare.

 

6. Hanabie 「花冷え」

Questo termine estremamente evocativo appartiene all’ambito della poesia giapponese, ed è composto dal kanji 花 di fiore, e 冷(える) di gelare, e descrive quindi una situazione di freddo improvviso nel bel mezzo della fioritura dei ciliegi. Un termine che non ha un immediato corrispettivo in italiano, ma che descrive alla perfezione il fenomeno naturale dell’ultimo strascico di freddo, che talvolta porta con sé persino la neve (nota: si è verificato proprio di recente a Tokyo) proprio quando le temperature si stanno facendo più miti, e i fiori cominciano a sbocciare.

7. Atsusa samusamo higan made 「暑さ寒さも彼岸まで」


hanami
Hanami a Chiyoda, di Toyohara Chikanobu

Né il caldo, né il freddo sopravvivono all’equinozio.

Higan 「彼岸l indica l’“altra sponda” e sta a indicare  il passaggio da una stagione all’altra. Questo termine si riferisce ai 3 giorni prima e ai 3 giorni dopo i due equinozi, di primavera e autunno.

Nei giorni degli equinozi, la lunghezza del giorno e della notte sono quasi uguali, e questo rappresenta anche il punto di svolta del clima: in questo momento, il caldo estivo e il freddo invernale svaniscono e il clima diventa finalmente mite.

Sperando di poterci presto ritrovare all’ombra di un ciliegio in fiore per fare hanami tutti insieme, vi saluto!

 

Mondo di sofferenza

Eppure i ciliegi

Sono in fiore

Kobayashi Issa

 

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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