Her, manga di Tomoko Yamashita

Adoro le ragazze che inciampano e cadono di faccia, poi piene di fango e con le ginocchia sbucciate si rialzano da sole piangendo, per iniziare a correre!


Sei storie di sei donne diverse.
Sei donne in fasi diverse della vita.
Sei momenti di vita, che rispecchiano le paure, i desideri, le problematiche di tante donne.

Come #librogiappone  stavolta abbiamo deciso di tornare a leggere un manga, una nuova uscita targata Dynit, cioè Her, di Tomoko Yamashita, tradotto da Asuka Ozumi, (Lo trovi su Amazon a 16,05 €) un vero affresco di cosa significhi essere donna in Giappone (e non solo) oggi.

In pochi tratti sapienti, infatti, sono narrate molte delle paure, dei desideri e delle ansie delle donne: la paura della solitudine, il desiderio di conformarsi agli altri, ma anche la necessità di rivendicare la propria indipendenza, e di trovare un proprio equilibrio tra lavoro e sentimenti. Tante sfaccettature diverse, complementari ma a volte contrastanti, ci vengono mostrate tramite le protagoniste di queste storie.

Her potremmo definirlo quasi un'”antologia della femminilità”: sei racconti slegati tra loro, ma comunque connessi, in cui le protagoniste si muovono fluendo da una storia all’altra, mostrandosi in tutta la loro complessità, con le loro debolezze e le loro qualità, nella loro vita quotidiana.

Le protagoniste sono quasi tutte nella fascia d’età 20-30 anni, ad eccezione del Caso 3, forse la storia che mi è piaciuta di più, e che mette a contrasto due mondi opposti: il mondo dell’adolescenza con quello della saggezza data dall’età. Tutte si interrogano in modi differenti su se stesse, sul modo di amare, sui rapporti amorosi e i conflitti irrisolti. La solitudine (o meglio, la paura di questa) è probabilmente il tema portante che rappresenta il filo conduttore che lega le sei diverse storie.

Solitudine che viene affrontata da diverse prospettive, e che se in adolescenza porta a un volersi omologare al pensiero comune per la paura di apparire quella “diversa”, in età adulta assume connotazioni più critiche, che richiedono una maggiore analisi su se stesse, portando a indagare in maniera approfondita quello che siamo e quello che vogliamo.

“La solitudine è eterna, ma non sei l’unica a sentirsi sola e non si può vivere isolati, quindi questa cosa non avrà mai fine.
È una legge universale”.⠀

Un rapporto conflittuale con la madre che proietta la sua ombra sulla nostra esistenza, la paura del futuro e di rimanere sole, il desiderio di essere come gli altri, il conflitto con altre donne con cui non ci riconosciamo, che temiamo e che desideriamo allo stesso tempo. Sono tutti sentimenti in cui risulta facile riconoscersi, e che rendono la lettura coinvolgente.

Forse, alcune storie avrebbero meritato un maggior sviluppo delle tematiche trattate, che non sono mai scontate, mentre ho apprezzato moltissimo la soundtrack proposta a fine volume dall’autrice per accompagnare la letture dei singoli capitoli, o casi.

Una nota finale sullo stile del manga, di cui mi sono piaciuti molto i disegni e il modo di raccontare episodi e sentimenti anche di una certa importanza, in maniera leggera, senza scadere nella banalità, lasciando comunque un tocco comico. Alcuni dialoghi sembravano forse un po’ sospesi, e in questo mi è mancato un ulteriore approfondimento e sviluppo delle storie.

Manga comunque stra-consigliato come lettura estiva!


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Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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