Guida al JLPT, Japanese Language Proficiency Test

Per chiunque si accinga a studiare il giapponese, o per chi già da un po’ ha iniziato a studiare questa lingua, arriva prima o poi il momento in cui ci si confronta con le certificazioni linguistiche: come ufficializzare le vostre competenze linguistiche in giapponese? La certificazione linguistica è uno strumento effettivamente utile? E come funziona?

Oggi risponderò a tutte le tue domande sulle certificazioni linguistiche per il giapponese.

La principale certificazione linguistica della lingua giapponese è il JLPT, Japanese Language Proficiency Test, o Nihongo Nōryoku Shiken, i cui enti certificatori sono The Japan Foundation e la Japan Educational Exchanges and Services (JEES). L’esame si tiene dal 1984 in due sessioni uguali in tutto il mondo, la prima domenica di luglio e la prima domenica di dicembre (in Italia si svolge soltanto la seconda sessione).

Anche nel 2021 l’esame è stato annullato in Italia, ma per la sessione di dicembre 2021 ti consiglio di dare un’occhiata al sito ufficiale per controllare le sedi in cui l’esame è confermato. (Le più vicine sono Parigi, Zurigo e le sedi spagnole, ma controlla sui rispettivi siti le modalità e le date di scadenza per le iscrizioni).

Tuttavia, questo può darci ulteriore tempo da dedicare allo studio e alla preparazione, ecco allora una guida all’esame che vuole essere il più completa possibile.

Vuoi sapere quanti e quali sono i livelli, come iscriverti all’esame e come superarlo? Continua a leggere e ti spiego tutto (c’è anche la comoda infografica da scaricare), anche se vale la pena o meno sostenerlo. In fondo all’articolo trovi anche alcune FAQ che spero risponderanno a tutti i tuoi dubbi.

Il JLPT è una certificazione di lingua giapponese che mira ad attestare il livello linguistico raggiunto dalle persone non madrelingua giapponesi.

Si tratta di una certificazione standard riconosciuta a livello internazionale e che può essere utile sia in ambito scolastico, per accedere a corsi di specializzazione, alle università giapponesi, sia in ambito lavorativo.

Dal 2010 l’esame si articola su cinque differenti livelli di competenza, che vanno dal livello più basso, N5, al più alto N1. Ognuno può scegliere quale livello sostenere in base alle proprie capacità, e ovviamente non è necessario sostenerli tutti.

Hai iniziato da poco a studiare il giapponese? Oppure vorresti cominciare e non sai da dove iniziare? Puoi consultare la mia guida allo studio della lingua giapponese.


Quali sono i livelli del JLPT?

Fai click per scaricare l’infografica

N5 (5級)

Rappresenta il livello introduttivo, pari circa a un A1, e attesta la capacità di comprendere il giapponese a un livello base. Per superarlo, è necessario conoscere hiragana, katakana e circa 100 kanji e 800 vocaboli.

N4 (4級)

Livello base, pari a circa A1-A2, attesta la capacità di comprendere testi su tematiche riguardanti la vita quotidiana e saper ascoltare e comprendere conversazioni su argomenti riguardanti la vita di tutti i giorni. Per superarlo, bisogna conoscere almeno 300 kanji e circa 1500 vocaboli.

Questi due livelli base non hanno un reale valore a livello scolastico e lavorativo, ma possiamo considerarli un punto di partenza per dare un senso allo studio fatto fino a questo momento, e in qualche modo “certificarlo” (oltre che a darsi un obiettivo, cosa fondamentale nello studio di una lingua difficile come il giapponese).

N3 (3級)

Livello intermedio, pari a un B1-B2, attesta la capacità di riuscire a comprendere in una certa misura la lingua giapponese usata nelle situazioni di tutti i giorni. Per superarlo, bisogna conoscere 650 kanji e circa 3750 vocaboli.

Questo livello è stato introdotto con la riforma dell’esame del 2010, infatti lo scarto tra N4 (ex livello 3) e N2 (ex livello 2) era troppo grande a livello di competenze richieste, e per questo si è pensato di introdurre un livello intermedio appunto. Sulla sua reale utilità nutro tuttavia delle riserve, in quanto da un punto di vista prettamente lavorativo non aggiunge nulla di più all’N4. E anche per studiare in Giappone non ti servirà a molto, infatti si richiede almeno un livello N2.

N2 (2級)

Qui arriviamo ai gradi più alti di competenza, siamo a un livello avanzato, pari circa a B2-C1, e attesta la capacità di riuscire a comprendere in una certa misura la lingua giapponese usata nelle situazioni di tutti i giorni e in una certa varietà di circostanze.

Di fatto, si è in grado di comprendere con chiarezza testi riguardanti diverse tematiche (articoli e notizie di giornale/riviste, testi di critica) e comprendere anche le conversazioni e notizie di telegiornali, parlate con una velocità normale.

Solitamente è il livello più richiesto per accedere a borse di studio, dottorati, e per studiare nelle università giapponesi.

N1 (1級)

Questo è il livello più alto, pari a un C2 e assimilabile al giapponese conosciuto da un madrelingua. Questo livello attesta la capacità di saper comprendere testi con complessità logica e testi specialistici, oltre a saper comprendere conversazioni coerenti, lezioni, conferenze.

Ai fini strettamente pratici e lavorativi, non è un livello indispensabile da ottenere (l’N2 è più che sufficiente da questo punto di vista), può avere una sua utilità in ambito accademico (e di fatto, attesta la competenza accademica della lingua), ma sicuramente riuscirlo a superare rappresenta una fonte di soddisfazione personale.


Com’è strutturato l’esame del JLPT?

Indipendentemente dal livello che vorrai sostenere, le competenze che vengono richieste nel JLPT sono sempre le stesse, vale a dire una parte dedicata alla conoscenza linguistica, suddivisa in: grammatica e vocaboli (che include i kanji), più una parte dedicata alla comprensione scritta del testo; infine la comprensione orale, vale a dire la prova di ascolto.

Disclaimer: è evidente che quella che viene attestata è di fatto una competenza PASSIVA della lingua, quindi non ti sarà richiesto di produrre testi scritti o conversare (aspetto che a mio parere rappresenta un po’ un limite all’esame stesso, ma ne parleremo più avanti).

Qui sotto trovi la partizione delle competenze richieste e la durata di ogni esame per livello:

I livelli N1 e N2 sono suddivisi in due sezioni:

  1. Language Knowledge (Vocabulary/Grammar) + Reading
  2. Listening.

I livelli N3, N4 e N5 hanno tre sezioni:

  1. Language Knowledge (Vocabulary),
  2. Language Knowledge (Grammar) + Reading
  3. Listening

Nota: dal 2020 le prove di vocabolario e grammatica di N4 e N5 cambieranno in questa maniera:

Language Knowledge

Vocabulary

Language Knowledge

(Grammar) – Reading

N4

30 min → 25 min

60 min → 55 min

N5

25 min → 20 min

50 min → 40 min


Con quale punteggio supero l’esame?

Per superare l’esame non è sufficiente avere una percentuale di risposte esatte sul TOTALE, ma bisogna ottenere un punteggio minimo in ogni singola sezione, come si evince da questo schema:

Quindi, per ottenere l’N5 bisogna ottenere almeno 80 risposte esatte sul totale, con un minimo necessario di 38 nella sezione language knowledge, e di 19 punti nel listening (quindi anche se si ottiene, ad esempio, 70 risposte esatte nella prima sezione, e 10 nella sezione listening, l’esame NON È SUPERATO).


Come posso iscrivermi all’esame?

L’esame in Italia si può sostenere una volta l’anno, la prima domenica di dicembre, in queste sedi: Roma, Milano e Venezia. Le scadenze possono variare in base alla sede, di solito comunque l’iscrizione va fatta entro la metà di settembre.

L’application form da compilare è un po’ lungo e arzigogolato (e causa ogni anno una marea di domande e dubbi), ma in realtà è sufficiente seguire alla lettera la guida che viene allegata al modulo.

Le parti FONDAMENTALI, che non andrebbero mai dimenticate di segnare, sono la parte in alto con il livello e la sede d’esame (per l’Italia: Rome, Milan, Venice).

Nei riquadri bianchi devi scrivere nome e cognome (attenzione a scrivere nella maniera più chiara e leggibile possibile, il tuo nome sarà poi riportato sul certificato di superamento dell’esame esattamente come lo hai scritto), e poi le generalità, e di seguito l’indirizzo e il contatto telefonico ed e-mail (può essere utile se nella domanda manca qualcosa, o qualcosa è poco chiaro).

Di seguito, va indicato il luogo dove hai studiato il giapponese (se autodidatti, va benissimo scrivere SELF STUDY, oppure puoi scrivere PRIVATE TEACHER a seconda dei casi) e le competenze e i livelli acquisiti in giapponese.

Per l’iscrizione nelle sedi italiane, fate riferimento a questi link:

Per Roma e Milano: https://www.jfroma.it/lingua/noryoku-shiken/

Per Venezia https://www.unive.it/pag/18416/


Altr domande frequenti

  1. Come faccio a capire quale livello sostenere?
    Il mio consiglio, in linea generale, è puntare più in alto possibile. Il livello N5, ma anche l’N4, di fatto non servono a granché. Possono essere utili per chi comincia a studiare la lingua (soprattutto se da autodidatta) e quindi vuole “testare” le competenze acquisite, e anche per porsi un primo obiettivo di studio, ma è una certificazione che ai fini scolastici e lavorativi non vi servirà.
    Se però volete avere un’idea più chiara del test, e del livello che potreste sostenere, sul sito ufficiale del JLPT trovate delle sample questions suddivise per livello, per capire a che punto siete.
  2. In quali sedi estere è possibile sostenere l’esame a dicembre 2020?
    Attualmente, in Europa l’esame è confermato a Vienna, Atene, in Spagna, in Germania e in Francia, ma tenete sotto controllo il sito ufficiale per gli aggiornamenti. Per le iscrizioni, invece, dovete far riferimento alle sedi interessate.
  3. Vale la pena sostenere l’esame JLPT?
    La risposta è “dipende”. Il JLPT, anche ai livelli più alti, non necessariamente vi spalancherà le porte del lavoro, dove più che le certificazioni (quindi “i pezzi di carta”) contano le reali competenze linguistiche. In questi anni ho lavorato con tante persone con un livello di giapponese pari quasi a un madrelingua, eppure non avevano nemmeno l’N2. Quindi può essere utile, ma non reputatelo essenziale ai fini lavorativi. Altro discorso, invece, dal punto di vista scolastico, infatti in molti casi nelle università giapponesi o per ottenere borse di studio, è richiesta la certificazione linguistica (di solito l’N2). Come dicevo, per la mia esperienza vale la pena investire tempo per ottenere i livelli più alti (anzi, direi semplicemente l’N2), mentre i livelli base possono essere utili più da un punto di vista didattico. Inoltre, la preparazione dell’esame richiede, se vogliamo, uno studio piuttosto specifico e approfondito, che però esula un po’ dalla reale competenza linguistica, anche perché quello che viene testata è una conoscenza passiva della lingua. Insomma, sono frequenti casi di chi supera l’N2 grazie a uno studio approfondito (e sicuramente a un’ottima conoscenza grammaticale, di kanji ecc.) e che però poi nella produzione orale rimane a un livello poco più che elementare. Allora, forse in alcuni casi, piuttosto che investire tempo ed energie nello studio mnemonico e grammaticale, varrebbe la pena usare quel tempo a praticare la lingua “reale”. Per concludere, ok superare l’esame e ottenere la certificazione, ma ai fini pratici quello che vi serve è saper comunicare nella lingua.
  4. Quali sono i testi utili per la preparazione?
    Con la vecchia modalità d’esame, era possibile consultare le prove degli anni passati per esercitarsi su queste. Ora non è più possibile, ma in commercio trovate diversi testi preparatori all’esame che saranno essenziali per lo studio. L’esame (specie se parliamo di N2 o N1) non si supera a fortuna o perché si è vissuto per un po’ in Giappone, ma necessita di una preparazione specifica che richiede almeno 6 mesi. Tra i testi utili per la preparazione, quelli considerati migliori sono: Shin Kanzen Master (per i livelli da N4 a N1), forse la serie più famosa per lo studio preparatorio al JLPT, libri molto completi e dedicati ai singoli aspetti linguistici dell’esame (grammatica, lettura, kanji, ascolto). In alternativa, potete usare Nihongo So-Matome, disponibile per tutti i livelli. Infine, ci sono i testi ufficiali per esercitarsi, il JLPT Official Practice Workbook, disponibile per tutti i livelli.
  5. Cosa devo portare il giorno dell’esame?
    Il giorno dell’esame ci si deve presentare presso la sede preposta solitamente un’ora prima dell’inizio dell’esame (l’ora esatta vi verrà comunicata via posta), portando con sé esclusivamente un documento di identità e il test voucher, che viene rispedito indietro insieme a una copia del modulo di iscrizione presso l’indirizzo indicato da voi stessi al momento dell’iscrizione. Se lo aveste smarrito, o non vi fosse mai arrivato, non c’è problema perché in sede vi verrà fornita la copia (ricordate sempre il documento) da restituire alla fine dell’esame. Sul banco dovete avere soltanto il necessario per scrivere.
  6. Quando conoscerò i risultati?
    I risultati dell’esame sono di solito consultabili online a partire da fine gennaio, per accedere vi sarà richiesto il numero di registrazione dell’esame, che trovate nel vostro test voucher, e la password numerica che avete scelto in fase di iscrizione. Anche se non potrete visualizzare il risultato online, tutti i partecipanti riceveranno comunque via posta il report con il punteggio ottenuto all’esame e, per chi l’ha superato, il certificato. Le spedizioni solitamente avvengono all’inizio del mese di marzo.

Ho risposto a tutti i tuoi dubbi?

Se hai altre domande, o vuoi ricevere un consiglio su quale livello sostenere, scrivimi pure nei commenti, o contattami. E se ti va, raccontami pure la tua esperienza col JLPT, se lo hai già sostenuto.

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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