6 agosto 1945 – 6 agosto 2021
Siamo giunti al 76esimo anniversario dallo sgancio della bomba atomica su Hiroshima.
Nel blog abbiamo parlato varie volte della Letteratura della bomba atomica, la genbaku bungaku 原爆文学, nata in seguito alledue bombe atomiche su Hiroshima e Nagasaki.
Un genere letterario che nasce attorno a un preciso evento storico, nato dall’esigenza dei sopravvissuti di raccontare quanto accaduto.
Centinaia sono le testimonianze scritte in forma di diari, racconti brevi e poesie, romanzi e pièce teatrali: un corpus letterario ricco ed eterogeneo, di cui hanno fatto parte autori di Hiroshima e Nagasaki, ma anche intellettuali, come Ibuse Masuji e Ōe Kenzaburō, che hanno trattato l’argomento da “esterni”.
Tra gli esponenti della prima generazione di autori dell’atomica, mi sono interessata in particolare alle opere di Kurihara Sadako (1913-2005), hibakusha, poetessa, scrittrice, giornalista e saggista, nata e vissuta a Hiroshima, di cui ho curato una raccolta di poesie e saggi, pubblicato nel 2019 da Aracne Editrice, La voce di Kurihara Sadako.
La prima poesia scritta da Kurihara sull’esperienza dell’atomica (settembre 1945) è Umashimen kana (Facciamo nascere una nuova vita). La poesia si basa su un fatto realmente accaduto, una donna che partorisce, nascosta nel buio scantinato di un palazzo distrutto dalla bomba, aiutata da un’anziana ostetrica che muore poco dopo, e costituisce un forte messaggio di speranza, di una nuova vita che nasce tra le macerie. La poesia diventa il simbolo stesso della poetica di Kurihara Sadako, ed è stata tradotta in molte lingue, per il suo messaggio di speranza per il futuro.
Le successive poesie sulla bomba atomica si caratterizzeranno invece per la cruda descrizione degli effetti del bombardamento atomico sugli uomini e sulla città. Nelle opere scritte tra il 1964 e il 1975 sono diversi i temi trattati: uno sguardo attento sulla politica e sui movimenti studenteschi, sulle violenze perpetrate, e sulla realtà della ricostruzione a Hiroshima, con un’aspra critica alla politica giapponese.
Nei suoi testi più recenti, il tema affrontato da Kurihara è quello dell’Era nucleare: si guarda ai test nucleari di Usa e Unione Sovietica e si supera lo spazio dell’evento storico del bombardamento atomico per giungere a una condizione universale, rivolta al futuro: Il futuro inizia da qui, il “qui” in questione sono Hiroshima e Nagasaki, non più semplici luoghi della tragedia, ma punto di inizio stesso dell’era nucleare, e monito per l’umanità. Hiroshima e Nagasaki non sono più eventi drammatici del passato ma punto di partenza fondamentale per le idee del presente e per il futuro, ricordandoci quali sono i rischi per l’umanità.
In questo video sul mio canale YouTube Tradurre il Giappone, vi racconto di questa autrice di Hiroshima.