#10libri a Natale: un manga da non perdere

quel che resta del sogno manga natale

Continua il mio personale countdown a Natale con i 10 libri giapponesi da regalare e da regalarvi sotto l’albero.

Dopo il primo post dedicato a un thriller ad alta tensione pubblicato quest’anno, passiamo oggi a un tutt’altro genere. Stavolta parliamo di manga, e quello di cui vi parlo oggi è semplicemente meraviglioso.

Quel che resta del sogno, di Yumi Sudō, tradotto da Federica Lippi edito da Dynit, per la collana Showcase.

Il manga è stato pubblicato in Giappone tra il 2018 e il 2020 sulla rivista Feel Young di Shodensha, mentre in Italia è arrivato quest’anno, pubblicato in un unico volume.

Si tratta di una storia densa di malinconia, sofferta, che ci parla di quanto i rimpianti del passato possano definire chi siamo oggi, ma anche dell’importanza della memoria e dell’amore, intesi come àncora di salvezza, regalandoci una rara (e bellissima) riflessione sull’amore al femminile.

Le protagoniste sono Kiyoko e Mitsu, due donne che si conoscono da una vita, che dopo tanti anni, ormai anziane si ritrovano per un breve momento, prima di iniziare un lungo viaggio a ritroso nella memoria, vissuto come se fosse un sogno, che ci farà scoprire a poco a poco la loro storia.

Si tratta di una storia dolceamara d’amore lunga una vita, raccontata attraverso un lungo flashback che ci permette di conoscere il passato che lega le due protagoniste, nonché le loro scelte sofferte, ripercorrendo gli ultimi settant’anni di storia del Giappone.

Una storia che inizia ai giorni nostri, e arriva fino alla fine degli anni 40, quando Kiyoko e Mitsu, studentesse delle medie, si conoscono e si innamorano. Un amore, il loro, che nella società giapponese di quegli anni non può essere vissuto pienamente, e pertanto arriverà a nutrirsi di soli rimpianti e di pochissimi attimi di condivisione, in una sensazione costante di vorrei, ma non posso.

Le due protagoniste sono specchio l’una dell’altra, diverse tra loro e con percorsi di vita all’opposto: Kiyoko, casalinga, madre e moglie, conduce un’esistenza velata sempre da una sottile vena di malinconia, attanagliata da un’incapacità di scelta e di reazione che la porta a rifugiarsi nelle veste più comode e consuete. Mitsu, invece, è una donna forte, dalla personalità vulcanica, che ha intrapreso un percorso di vita più travagliato, con una carriera lavorativa costellata da fasi altalenanti, vissuta in maniera intensa e in lotta aperta contro una società sessista.

Due lati della stessa medaglia, di un sentimento vissuto nel silenzio e che muta con il trascorrere del tempo, una storia di donne e dei loro desideri repressi di libertà ed emancipazione, sullo sfondo di un Giappone che lentamente cambia (senza mai realmente cambiare) dal dopoguerra ad oggi.

Quel che resta del sogno è un manga dal forte impatto emotivo e nostalgico, che come in un sogno ci permette di ripercorrere insieme a Kiyoko gli anni della sua gioventù, riscoprendo il suo amore, le occasioni perdute, il rimpianto di una vita che non è mai stata realmente scelta. Kiyoko è affetta da demenza senile, e sta pian piano dimenticando il suo passato fatto di sofferenza e perdita, a cui tenta disperatamente di aggrapparsi attraverso il suo amore mai sopito per Mitsu. Mitsu che, pur nella sua indipendenza e intraprendenza, non è mai riuscita suo malgrado ad affrancarsi dal suo amore per Kiyoko, di fatto mai realmente vissuto, e limitato a pochissime istantanee di apparente felicità.

Un manga che merita decisamente di essere letto e scoperto.

Buona lettura!

Daniela

Yamatologa per caso, traduttrice per passione, sognatrice di professione. Un vita in bilico tra Roma e il Giappone, e una passione per la fotografia, la cucina, i libri e i gatti.

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