Il viaggio di oggi attraverso 10 libri giapponesi, ci porta nel fantastico mondo dei colori, con un romanzo pubblicato quest’anno scritto da un’autrice italiana da tanti anni vive in Giappone e ce lo racconta nel suo stile unico e poetico. Sicuramente avete già capito a chi mi riferisco.
Le vite nascoste dei colori, pubblicato da Einaudi (su Amazon a 17,58 €) è l’ultimo romanzo di Laura Imai Messina, che da anni racconta il Giappone nelle sue pieghe più intime con rara sensibilità.
In questo romanzo, Laura ci accompagna ancora una volta tra le strade e i luoghi di Tokyo, facendoci assistere alla nascita di un amore, ricordandoci ancora una volta quanto sia a volte difficile ricominciare e lasciarsi andare a un sentimento totalizzante, e spesso al di fuori del nostro controllo.
Mio e Aoi, i due protagonisti del romanzo, osservano il mondo da prospettive diverse, eppure complementari.
Mio discende da una famiglia che gestisce un atelier di kimono nuziali, gli shiromuku, ed è cresciuta sbirciando la madre e la nonna occuparsi delle giovani spose, prendendo loro le misure, avvolgendole nelle stoffe, con la cura e l’attenzione proprie di chi realizza un’opera d’arte. Mio ha da sempre un rapporto unico con i colori, in quanto ha la capacità di carpire una gamma cromatica molto più ampia del normale, permettendole di osservare il mondo con diversi gradi di sfumature, dando vita a una realtà particolareggiata.
Aoi proviene da una famiglia che si occupa di servizi funebri: se la famiglia di Mio accompagnava le giovani spose verso una nuova vita, in un momento particolarmente gioioso e di speranza per il futuro, quella di Aoi, invece, assiste invece ai momenti più dolorosi, quelli dell’addio e del commiato. Due mestieri speculari e peculiari, che entrano nei momenti più intimi della vita delle persone, e che richiedono lo stesso grado di attenzione, cura e dedizione.
Orbitano in due mondi lontani, Aoi e Mio, fino a quando entrano in rotta di collisione, per un motivo apparentemente fortuito (Aoi si reca da Pigment, dove lavora Mio, perché deve rinnovare gli ambienti della sua impresa funebre, e si rivolge a lei per farsi guidare nel mondo dei colori), eppure scopriamo presto che tutto quanto accade, spesso non è mai realmente un caso, ma che c’è un sottile filo rosso che unisce due anime, per quanto non sempre questo sia subito accettabile.
Molto bello, poi, scorgere tra le pagine del romanzo, alcuni dei personaggi che hanno popolato il mondo narrativo di Laura: così possiamo scoprire cos’è accaduto alla Sara di Tokyo Orizzontale, o come procede la vita di Yui e Takeshi di Quel che affidiamo al vento. Alcune piccole tracce di mondi passati, che proseguono anche dopo il loro finale e che i lettori affezionati a Laura non potranno che apprezzare.
Quello che infine emerge tra le pagine della storia è soprattutto la paura di esporsi, mettendosi a nudo davanti all’altro con le proprie fragilità, e la necessità di ritrovare il coraggio di amare e lasciarsi andare, affidandosi a un’altra persona.
Con Le vite nascoste dei colori, Laura Imai Messina riesce a condurci in un mondo evocativo e ricco di sfumature. L’immagine che ci restituisce, nella sua ricerca attenta di un linguaggio accurato, è quella di un Giappone fatto di tanti piccoli dettagli, che si intersecano tra loro, regalandoci un’immagine di armonia. Tutto sembra funzionare e funzionale alla parabola che Laura ci delinea, quella di un amore che sboccia, ed è forse nell’esplorazione del mondo dei colori che possiamo trovare la parte più autentica del nostro io.