Continuiamo con il nostro countdown a Natale in #10librigiapponesi da regalare o regalarsi sotto l’albero.
Il titolo che ho selezionato oggi è stato uno degli ultimi #librogiappone che abbiamo letto, una storia che ci parla dell’impatto del mondo del lavoro sulla nostra vita, e della difficoltà di trovare la nostra strada.
Un lavoro perfetto di Tsumura Kikuko (edito da Marsilio, nella traduzione di Francesco Vitucci, su Amazon a 17,10 €) è un romanzo che scorre via veloce, dal tono leggero e disimpegnato, e che tuttavia apre davanti a noi riflessioni estremamente attuali, circa il nostro modo di intendere il lavoro oggi.
Esiste davvero il lavoro perfetto? Quali sono le strade che portano alla felicità e alla realizzazione personale?
È quello che cercherà di capire la protagonista di questo romanzo quando, a seguito di un burn out, decide di licenziarsi dal lavoro cui aveva dedicato anima e corpo, e inizia a fare lavori di “poco impegno” e all’apparenza semplici e ripetitivi. Sicuramente un modo per evadere da una realtà opprimente e che raramente riesce a dare reali soddisfazioni, eppure andando avanti nella narrazione comprendiamo quanto in realtà di “semplice” non ci sia mai nulla e che nonostante la volontà della protagonista di non farsi coinvolgere in situazioni ad alto rischio “emotivo”, questa verrà costantemente disattesa.
La narrazione procede spedita, tra lavori decisamente insoliti, come quello di scrittura creativa nella fabbrica di senbei, o particolarmente monotoni, come quello di vigilanza, o ancora il lavoro di affissione di manifesti, e le vicende della protagonista, che alla fine riesce sempre a farsi coinvolgere nelle situazioni più disparate, strappano più di un sorriso.
Si parla di un tema molto interessante, quello relativo al lavoro e quanto tempo e impegno occupa nelle nostre vite, così, anche se forse in maniera un po’ superficiale, ci ritroviamo insieme alla protagonista nel vivere le situazioni più assurde, saltando insieme a lei da un impiego all’altro e imparando a conoscere le dinamiche dei vari impieghi, tra colleghi e situazioni spesso al limite dell’incredibile, e osservando alcuni aspetti particolari del nostro modo di vivere la società, ma alla fine c’è forse poco spazio di riflessione sul mondo del lavoro odierno.
Lo consiglio soprattutto a chi:
- ha voglia di immergersi e provare a comprendere un contesto lavorativo giapponese, imparando a conoscerne le dinamiche;
- sente che il suo lavoro inizia a stargli stretto e ha voglia, o necessità, di cambiare;
- cerca una lettura tutto sommato disimpegnata e divertente, che porta comunque a interessanti riflessioni sul tema del lavoro.