Il nostro countdown a Natale dal sapor libresco si avvicina alla sua conclusione. Tra i 10 libri da regalare (o regalarsi) sotto l’albero, non potevo non citare una delle mie letture comfort di quest’anno. Dopo avervi parlato di un manga dal forte sapore nostalgico, oggi torniamo di nuovo al mondo dei manga con una lettura perfetta per chi invece ama la cucina giapponese.
La taverna di mezzanotte di Yaro Abe (traduzione di Prisco Oliva per Bao Publishing, collana Aiken) è un manga in più volumi che racconta le storie che si snodano attorno a un piccolissimo ristorante nel quartiere di Shinjuku, a Tokyo, che apre solo da mezzanotte alle sette del mattino.
Un locale in cui nel menù c’è un solo piatto, ma in cui è possibile ordinare qualunque pietanza, se lo chef ha gli ingredienti a disposizione.
Se la trama vi suona familiare, è perché da questo manga è tratta la famosa serie televisiva su Netflix Midnight Diner – Tokyo Stories, che vi consiglio caldamente di recuperare se ancora non l’avete vista (in Italia sono disponibili le ultime 2 stagioni, quelle prodotte da Netflix, ma la serie originale si compone di 5 stagioni in totale).
Il manga (come la serie) procede per episodi slegati tra loro, storie autoconclusive in cui conosciamo la ricca e variegata gamma di personaggi che popola le notti di Shinjuku, e che ha scelto questo locale come rifugio notturno: sanno che qui troveranno sempre accoglienza, calore e ospitalità.
In pochi e sapienti tratti, Yaro Abe è in grado di creare situazioni e storie, alcune molto lontane dal nostro sentire, altre in cui è facile identificarsi, o comunque empatizzare: è l’umanità che viene messa in scena, le difficoltà del nostro vivere, i ricordi di chi non c’è più o è lontano. Il comun denominatore è dato dal cibo: in Giappone, come in Italia del resto, la cultura gastronomica è estremamente ricca, e tutto ciò che ruota attorno al mondo culinario genera un vero a proprio culto.
Non troverete ricette da replicare, se non in pochi e sporadici episodi; quello cui assistiamo è il modo in cui un piatto, anche quelli all’apparenza più banali e semplici, sono in grado di evocare ricordi ed emozioni: quelle di una ricetta tanto amata da un nostro caro o quelle della nostra infanzia. Ma sono anche storie che ci permettono di comprendere come il cibo sia in grado di avvicinare le persone, facendo loro scoprire punti di contatto altrimenti improbabili. Perché sì, in fondo è la cucina ciò che spesso ci permette di approcciare mondi per noi lontani.
Vi lascio con l’iconica sigla di apertura di Midnight Diner: Tokyo Stories, la serie Netflix tratta dal manga, per sentire un po’ di nostalgia per le notti di Shinjuku.