Le onomatopee sono un elemento linguistico fondamentale del giapponese: si dice infatti che esse siano per i giapponesi come il gesticolare per gli italiani, ed effettivamente si tratta di un elemento che si ritrova spesso in dialoghi, fumetti, libri, ed è parte essenziale della lingua.
Sono circa 4 500 le onomatopee giapponesi (per darvi un’idea, in italiano ne contiamo 275). Ma vediamo nel dettaglio di cosa parliamo, quando parliamo di onomatopea.
L’onomatopea è una figura retorica che riproduce suoni e rumori, solitamente si distinguono onomatopee primarie (o pure) quelle si limitano a riprodurre suoni (come miao, bau) e non sono portatrici di significato; e secondarie (o artificiali) che al contrario sono portatrici di significato manifestando comunque un suono (vedi miagolare, ronzare, fruscìo, ticchettìo).
In giapponese si distinguono invece due macrocategorie principali cioè le giongo 擬音語 che riproducono suoni e voci e le gitaigo 擬態語, che imitano invece determinati stati e condizioni: non si tratta di suoni udibili, ma piuttosto descrivono le azioni o emozioni umane.
Nell’ambito delle giongo rientrano le giseigo 擬声語, che riproducono la voce degli uomini o i versi degli animali (se vogliamo, le onomatopee in senso stretto) mentre tra le gitaigo ci sono i giyougo 擬容語, che esprimono stati relativi al movimento e i gijougo 擬情語, che esprimono invece sentimenti.
Il tema delle onomatopee richiederebbe senza dubbio un approfondimento maggiore, anche solo per analizzare le diverse categorie e suoni. Oggi però, salutiamo la stagione estiva con alcune onomatopee che richiamano ai suoni dell’estate in Giappone.
Natsu no oto 夏の音: i suoni dell’estate
Quali sono i suoni tipici dell’estate in Giappone? Forse alcuni di voi li conoscono bene. Sono il frinire incessante delle cicale, o il tintinnare dei fuurin al vento, ad esempio, ma non solo. Sapevate che anche il caldo ha un suo suono?
Il frinire delle cicale
Le cicale giapponesi sono decisamente rumorose, come sa chiunque abbia sperimentato un’estate in Giappone, e questa è l’onomatopea giseigo che imita il loro verso: MIIN MIIN, ミーンミーン.
I fūrin
Il fūrin 「風鈴」è uno degli oggetti più tipici della cultura giapponese. Può essere realizzato in diversi materialI, anche se la sua versione più tradizionale è quella in vetro. È composto da una bolla di vetro con il fondo bucato; al suo interno viene inserito un piccolo tubicino, sempre di vetro, sostenuto da un filo che a sua volta fuoriesce dalla parte alta della bolla; il movimento del tubicino, a contatto con il bordo della bolla, genera un suono tipico che i giapponesi associano puntualmente all’estate. E sapete come suonano i fūrin al vento? CHIRIN CHIRIN, チリンチリン
Galleggiare sulla superficie dell’acqua
Niente è più bello in estate che fare un tuffo nell’acqua fresca. E in generale, non c’è niente di più piacevole di bagnarsi e giocare con l’acqua. Ora, immaginate di essere a galla in acqua, cercando un po’ di refrigerio nella calura estiva. In questo caso, l’onomatopea relativa è puka puka, ぷかぷか, che indica appunto il galleggiamento.
Splash!
E se non vogliamo limitarci a galleggiare, ma vogliamo fare un bel tuffo? Be’, in quel caso allora, l’onomatopea che stiamo cercando è jabu jabu, じゃぶじゃぶ, il suono degli schizzi d’acqua.
Ora di un delizioso kakigori
Con le temperature roventi dell’estate, cosa c’è di un meglio di dolcissimo e fragrante kakigori, la popolare granita giapponese? Ecco allora che la possiamo gustare facendo SHARI SHARI, シャリシャリ, il suono di qualcosa che scrocchia sotto i denti.
Le onomatopee del caldo
E se vogliamo esprimere le temperature torride estive con un’onomatopea? Quali sono quelle più utilizzate? Nel caso del caldo torrido, la parola giusta è JIRI JIRI, ジリジリ, che indica appunto il caldo soffocante. Se invece parliamo di umidità, l’onomatopea che fa al caso nostro è MUSHI MUSHI, ムシムシ che esprime il caldo appiccicaticcio e umido dell’estate.
Come dicevo in apertura dell’articolo, le onomatopee giapponesi sono tantissime e impossibile da includere tutte in un post, ma un buon modo per impararle e ricordarle, è farlo appunto per argomenti!
A presto con nuovi approfondimenti sul mondo delle onomatopee giapponesi