E voi, li conoscete i Daruma? Tondeggianti e simbolo di resilienza, le bambole Daruma sono figurine votive che raffigurano Bodhidharma, fondatore e primo patriarca dello Zen. Sicuramente vi sarà capitato moltissime volte di vederle in giro nel loro tradizionale colore rosso: si tratta infatti di uno dei portafortuna più popolari di tutto il Giappone, in quanto si ritiene che siano in grado di esaudire i propri desideri. Ma sapete da dove nasce questa leggendaria bambola e quali sono le sue caratteristiche?
Cosa sono le bambole Daruma?
Le bambole Daruma nascono nel XVI secolo nel tempio Shorinzan Darumaji di Takasaki. Il sacerdote Shinetsu, che aveva fondato il tempio nel 1697, iniziò a distribuire agli agricoltori talismani con le immagini di Bodhidharma per scongiurare le malattie e allontanare gli spiriti maligni durante le festività del Capodanno. Successivamente, iniziarono a essere prodotte in cartapesta, mentre la tradizionale forma arrotondata fu messa a punto soltanto nel periodo Meiji (1868-1912). Tuttavia, è stato in piena epoca Edo (1603-1868) che le bambole Daruma iniziano a diffondersi come amuleti contro la terribile epidemia di vaiolo che in quel periodo aveva provocato moltissimi morti.
Le bambole, ispirate all’immagine di Bodhidharma che medita, sono diventate simbolo di perseveranza e fortuna e si acquistano tradizionalmente nei templi come talismani.
Quali sono le caratteristiche delle bambole Daruma?
Di diversi colori e dimensioni, le bambole Daruma, di solito realizzate in cartapesta, raffigurano un volto stilizzato che rappresenta un uomo con barba e baffi, a riprodurre i tratti del viso di Bodhidharma, ma questa raffigurazione non ha uno scopo meramente estetico: le sopracciglia, infatti, sono modellate per assomigliare a gru e la barba a tartarughe, animali che nella cultura giapponese sono simbolo di longevità.
Una delle sue caratteristiche principali è che alla bambola mancano gli occhi. Infatti, gli occhi sono costituiti da due cerchi bianchi, senza pupille, che devono essere disegnate dal possessore della bambola, secondo questa modalità: con l’inchiostro nero si dipinge una prima pupilla (quella alla propria sinistra) che rappresenta l’obiettivo che ci si è prefissati di raggiungere. Quando poi l’obiettivo si realizza, allora verrà dipinto il secondo occhio, restituendo in questo modo al dio la sua vista come ringraziamento per l’aiuto ricevuto.
Un anno dopo aver acquistato la bambola Daruma, questa dovrebbe essere riportata al tempio in cui si è acquistata per bruciarla, indipendentemente dal fatto che il desiderio si sia realizzato oppure no. Le bambole vengono bruciate durante una cerimonia chiamata daruma kuyo o dondoyaki, che si svolge in diversi templi in tutto il Giappone e durante la quale enormi pile di Daruma vengono date alla fiamme.
Sono bambole dalla forma tondeggiante, la testa ed il corpo sono infatti un unico pezzo arrotondato, quasi a formare una palla, e non sono presenti arti, né gambe né braccia, come da leggenda. La maggior parte di queste bambole sono realizzate con un basso centro di massa, dato dall’aggiunta di un peso: questo fa in modo che le bambole si raddrizzino da sole se vengono spinte o ribaltate. Una tradizione che trae origine da un modello più antico di bambola chiamato okiagari koboshi (il piccolo monaco sempre in piedi). Il loro tornare sempre in piedi è diventato un simbolo che indica la costanza e la determinazione nella realizzazione dei propri desideri. Infine, nella sezione centrale del Daruma, sotto il viso, viene di solito disegnato un kanji: quello classico è fuku (福) di “fortuna”, ma se ne possono trovare di altri, come ad esempio kane (金) che significa “soldi/oro”. Inoltre, su alcune Daruma è possibile scrivere direttamente il proprio desiderio, o obiettivo, in modo così da “informare il dio”.
Il significato dei colori delle bambole Daruma
Altra caratteristica delle bambole Daruma è il loro colore: nascono tradizionalmente di colore rosso, in origine il loro unico colore, probabilmente associato alle vesti di Bodhidharma, e che in Giappone rappresenta un colore di buon auspicio che si ritiene abbia il potere di allontanare gli spiriti maligni, i disastri e le malattie. Al giorno d’oggi, tuttavia, si possono trovare anche in molti altri colori, ognuno dei quali ha un significato e un auspicio diverso.
Così, se le bambole Daruma rosse sono le più diffuse, e invitano alla buona sorte in senso generico, tra gli altri colori più utilizzati abbiamo il giallo per i soldi e la ricchezza, il bianco è il colore degli studenti, ed è usato per superare i temibili esami di ammissione, il nero è per il successo negli affari e nelle iniziative imprenditoriali, il blu per l’intelletto ed il successo a scuola, il verde per la salute fisica e il miglioramento delle proprie abilità, il viola, associato alla famiglia imperiale, per la buona salute e longevità, l’arancione è per chi desidera avere un bambino e a protezione contro i disastri, il rosa per l’amore.
Come si realizzano le bambole Daruma?
La produzione di bambole Daruma è un’impresa quasi esclusiva della città di Takasaki, nella prefettura di Gunma (a nord di Tokyo), dove sono state nate. La città ancora oggi produce oltre l’80% di tutte le bambole distribuite in Giappone. Da qui, le bambole raggiungono ogni angolo del paese e possono essere acquistate in ogni città.
La maggior parte delle bambole che si trovano in commercio sono completamente realizzate e dipinte a mano e vengono realizzate con una speciale cartapesta fatta a mano chiamata washi, la cui produzione è piuttosto laboriosa ed è considerata come una vera e propria arte.
La leggenda dietro le bambole Daruma
Le bambole Daruma sono modellate su Bodhidharma, monaco fondatore del Buddismo Chán in Cina, la cui versione giapponese è il buddismo Zen, che sembra abbia vissuto tra il V e VI secolo. Le sue origini sono tuttavia avvolte nel mistero e la maggior parte dei resoconti che documentano la sua vita sono mescolati a leggende. Viene tradizionalmente raffigurato con una barba folta e trasandata, con gli occhi sbarrati e con un’espressione irascibile, pronto ad esplodere di rabbia.
Quello che si sa, è che durante i suoi viaggi si fermò per un certo periodo in un monastero Shaolin in Cina, fondando la famosa omonima arte marziale. Poi continuò il suo viaggio fino a quando decise di stabilirsi in una grotta e meditare. È qui che inizia la storia del Daruma (dal nome giapponese di Bodhidharma).
La scuola Zen ha infatti come fondamento la meditazione e la leggenda racconta che il monaco Bodhidharma prediligeva meditare guardando fisso un muro: vi rimase seduto di fronte per nove interi anni, senza mai muoversi, al punto che i suoi arti caddero a causa dell’atrofia. A un certo punto però si addormentò, interrompendo la meditazione, e questa cosa lo fece talmente arrabbiare che si tagliò le palpebre così da non potersi riaddormentare una seconda volta. Dalle palpebre cadute a terra, iniziarono a germogliare piante di tè verde. Questa leggenda è una delle ragioni per cui i monaci buddisti spesso bevono tè verde per rimanere svegli.
L’arte e il folklore raffiguranti Bodhidharma lo mostrano quasi esclusivamente con queste caratteristiche, pertanto anche le bambole Daruma sono raffigurate ispirandosi a questa leggenda.
Dove acquistare le bambole Daruma?
Le bambole Daruma si acquistano tradizionalmente presso i templi come amuleti porta fortuna. Tra i templi più famosi, ricordiamo lo Shorinzan Daruma-ji (少林 山 達磨 寺) nella cittadina di Takasaki, luogo di nascita delle bambole votive. Qui ogni anno, dalla sera del 6 gennaio fino alla mattina del 7, si svolge il Shorinzan Nanakusa Taisai Daruma Market Festival, un’occasione per celebrare l’inizio dell’anno e acquistare la propria bambola Daruma per l’anno appena cominciato.
Un altro tempio meno conosciuto, ma molto particolare è lo Horin-ji di Kyoto, situato tra il Castello di Nijō e il Palazzo Imperiale, è conosciuto con il nome di Daruma-dera, il tempio dei Daruma. Il tempio infatti raccoglie una collezione di più di 8.000 bambole Daruma donate dai fedeli, che sono raccolte nella Daruma-dō del tempio e visibili a tutti i fedeli ed i turisti.
Infine, in primavera da non perdere una delle più importanti fiere dedicate ai Daruma. La Fiera di Daruma del Jindai-ji (‘Daruma Ichi’) nella città di Chofu è infatti una delle più grandi della regione di Kanto, e si svolge il 3 e 4 marzo sin dall’epoca Edo. Qui troverete inoltre 300 bancarelle che espongono e vendono bambole Daruma di tutte le dimensioni e tipi possibili.